Teatro Diana di Napoli: Sergio Assisi in “Oggi sto da Dio”.
Sergio Assisi al cospetto di Dio nella divertente commedia “Oggi Sto Da Dio” in scena al Teatro Diana di Napoli.
di Domenico De Gregorio
Colpisce vedere un teatro pieno in questo periodo di crisi, ma può accadere ancora ed è quello che è successo al teatro Diana di Napoli per il debutto della piece teatrale ideata e prodotta da Sergio Assisi “Oggi sto da Dio”, una commedia sferzante, che colpisce, che ironizza sul Bel Paese e i vizi italici. Sono tre i Santi nostrani convocati dalla portavoce dell’Onnipotente: San Gennaro, Sant’Ambrogio e San Pietro. A loro il compito di redimere gli italiani, ormai alla deriva. Se ci riusciranno, salveranno la penisola, i loro abitanti e se stessi. Evitando di scomparire in un “puff”. Ma anche in cielo, niente è come sembra. E le prove da superare, volutamente invincibili, metteranno a dura prova i Santi, per indurli a collaborare e accordarsi, al di là delle singole rivalità. Sergio Assisi, che interpreta San Gennaro, non si risparmia in scena, la sua recitazione è così fluida ed intensa che non lascia spazio a momenti di noia e distrazione, incarnano in scena i vizi e virtù dei napoletani, dall’autocommiserazione, all’accidia, sino alla spavalderia. Vestito di tutto punto, con un blazer celeste a quadri, il più elegante tra tutti, si esalta per il miracolo del sangue, che compie due volte l’anno, a dispetto degli altri Santi, meno popolari. Ancor più esilarante nel secondo atto, quando interpreta la classica suocera italiana, iperprotettiva e ossessiva nei confronti del primogenito maschio, per allontanarlo dalle altre donne. Non è da meno Bianca Guaccero, che alterna un abbigliamento stile Matrix, a quello più osé da circense, fino al romantico vestito da sposa. Spazia in stili e linguaggi diversi, con scioltezza e abilità, passando con nonchalance dall’italiano al dialetto pugliese, che conosce sin dalla nascita. Una voce dalla grande estensione come emerge dal duetto con Assisi in “Spezzami queste catene”, melodia romantica, in napoletano, che riesce ad accattivarsi il favore del pubblico. Bravissimo anche Giancarlo Ratti, noto ai più, per la sua interpretazione nei Cesaroni, sin dalle prime serie: un Sant’Ambrogio dai toni dimessi e i modi ansiosi. Emblema di molti milanesi, che non sanno stare “con le mani in mano”. Rilassato e distratto è invece San Pietro, interpretato da Fabrizio Sabatucci, bravo e simpatico, con un curriculum teatrale di tutto rispetto e partecipazioni nelle fiction Carabinieri e il Commissario Rex. Il suo San Pietro confonde il proprio nome con quello dell’apostolo Paolo e dimentica persino le chiavi della casa di Dio. Lo spettacolo scorre veloce, gli attori in scena danno vita ad una vera orchestra comica con note di umorismo ed intelligente comicità veramente alta. Uno spettacolo che non delude promosso dal caloroso pubblico in sala che non smette di mostrare il suo entusiasmo e la sua approvazione.
Napoli, 30 aprile 2015