Ischia : guerra alla ludopatia
Importante convegno si è svolto presso il polifunzionale di via Morgioni ad Ischia
Gli amici del giovane Mario, suicida per aver perso i suoi risparmi col gioco, dichiarano guerra alla ludopatia.
Al convegno erano presenti i massimi responsabili delle Forze dell’Ordine dell’isola d’Ischia, i rappresentanti istituzionali, quelli dell’ASL e della Chiesa. Polemiche per il mancato dibattito finale e per l’intervento negato a Domenico Savio che era stato invitato dagli organizzatori anche per tenere un breve discorso. Ma Savio, che ha ricevuto le scuse degli organizzatori e la solidarietà di alcuni dei presenti, ha potuto esprimersi attraverso le nostre telecamere dinanzi alle quali ha definito suicidi di Stato quelli causati dalla ludopatia e ha smascherato i responsabili politici e istituzionali che favoriscono il proliferare delle scommesse e del gioco d’azzardo.
di Gennaro Savio
L’ottima idea l’hanno avuta gli amici di Mario Castaldi, il giovane isolano che nei mesi scorsi si è tolto la vita per il rimorso di aver perso i suoi pochi risparmi col gioco. Discutere del dramma della ludopatia e provare ad arginarlo onde evitare altre tragedie simili. E così i giovani isolani, in collaborazione con la Pro Loco di Casamicciola, hanno organizzato un convegno dal titolo “Scommetti su te stesso” a cui hanno partecipato i massimi responsabili delle Forze dell’Ordine dell’isola d’Ischia, i rappresentanti istituzionali e della scuola, quelli dell’ASL e della Chiesa. Mentre i responsabili delle Forze dell’Ordine hanno spiegato alla platea le azioni quotidianamente messe in campo nella lotta alla ludopatia, i rappresentanti delle amministrazioni comunali hanno denunciato la totale mancanza di potere nel cercare di arginare il proliferare del fenomeno del gioco d’azzardo. I giovani organizzatori sperano che questa sia solo la prima di una lunga serie di iniziative votate a dichiarare guerra alla ludopatia. “Diciamo che di questo convegno se ne sentiva quasi l’esigenza – ha dichiarato Francesco Monti – perchè sull’isola d’Ischia molti problemi vengono quasi nascosti, perché a parecchi fa comodo vivere quasi in un regime di sopraffazione. Ci sono famiglie interamente rovinate dal gioco d’azzardo e siccome qui sull’Isola mancano centri culturali e ricreativi, parecchie persone preferiscono andare a giocare nelle sale scommesse per potersi divertire e svagare la mente. Bisogna dare un contributo contro la ludopatia – ha concluso Francesco – perché parecchie persone si nascondono dietro queste patologie, parecchie persone pensano di sentirsi quasi inferiori quando si buttano i soldi alle macchinette o giocando le bollette e invece sono solamente vittime della società”. Gennaro Conte, invece ha dichiarato: “Il fenomeno si sta diffondendo in maniera molto evidente sul territorio e investe soprattutto i giovani. Ci sono stati alcuni episodi gravi che hanno portato famiglie nello sconforto e questo ci ha addolorato profondamente. Persone sensibili che hanno una moralità non possono rimanere inermi. Bisogna dare un contributo, bisogna dare una scossa a certe determinate problematiche perché la ludopatia è un problema serio al pari delle dipendenze quali quelle dell’alcolismo, della droga o di altre patologie e quindi non si deve sottovalutare. E’ un fenomeno che affonda le sue radici in tempi lontani, però adesso con l’evoluzione della società sta assumendo dei caratteri molto variegati e quindi è anche molto difficile da poter controllare. Poi il rischio di queste manifestazioni è che si perdano nella retorica senza andare al cuore del problema. Credo che questa serata sarà soltanto la prima, la presentazione di un progetto che poi dovrà andare avanti e coinvolgere anche gli studenti perché il fine è proprio quello di creare delle sentinelle all’interno della scuola che possano poi sensibilizzare altri ragazzi accorgendosi che questi hanno dei problemi seri”. Sin qui le parole di Gennaro. Nella lotta alla ludopatia, la scuola può e deve svolgere un ruolo fondamentale come ci ha spiegato la Professoressa Lucia Monti. “Purtroppo il fenomeno sta diventando sempre più dilagante. Io sono stata molto contenta dell’incontro di stasera perché mette a nudo quelle che sono delle realtà che purtroppo si stanno allargando a macchia d’olio e i ragazzi purtroppo subiscono l’influenza di questi fenomeni che la scuola deve in qualche modo ostacolare. Perché noi abbiamo un preciso dovere: quello di indirizzare i nostri ragazzi e di non cadere nell’errore. Ci sono vizi, e quindi dipendenze, molto gravi e questa è una di queste dipendenze da cui dobbiamo tenere lontani i nostri ragazzi. Aumentano sempre di più negozi dove vendono biglietti delle lotterie – ha concluso la Professoressa Monti – aumentano le macchine dove si va a giocare e quindi i pochi risparmi che magari una famiglia riesce a mettere da parte vengono sottratti e sappiamo di quell’episodio di Forio che ha sconcertato un po’ tutti, di ragazzi che magari proprio nell’illusione di poter aumentare i loro introiti, i loro guadagni, poi cadono nel vizio e nella indipendenza”. Peppino Zabatta è partito dall’origine del fenomeno. “I grandi classici del genere gangster movie – ci ha spiegato – i film soprattutto degli anni ’60 e ’70, molte volte hanno rappresentato una Las Vegas che era il frutto di un genio della malavita, tale Mo Green che decise di costruire questa grande città nel deserto proprio per lo svago dei soldati reduci dalle varie guerre. Attraverso le parole di Gennaro Conte e di Francesco prima abbiamo saputo che il problema della ludopatia è proprio dovuto a questa degenerazione della società civile dove la politica purtroppo troppo spesso non fa la propria parte. Ecco, proprio il fatto che si vive quasi come se fossimo in guerra tutti i giorni con le varie problematiche che ogni famiglia è costretta a vivere, va a finire che la ludopatia diventa sempre più un problema annoso a cui se non si pone rimedio in tempi stretti con delle normative e con delle regole, finiremo nel trovarci in una situazione come se tutti fossimo reduci da una grande guerra”. Al termine degli interventi dei rappresentanti dell’ASL Napoli 2 Nord, per decisione autonoma del moderatore del convegno e tra lo stupore dei ragazzi che avevano organizzato la lodevole iniziativa, non è stato aperto il dibattito e non è stata data la parola a Domenico Savio, consigliere comunale di Forio PCIML, che era stato invitato ad intervenire proprio dagli organizzatori i quali, assieme ad altri cittadini presenti, all’uscita dal centro polifunzionale hanno voluto solidarizzare con lui per quanto accaduto. E pensare che Domenico Savio è stato l’unico consigliere comunale dei sei Comuni dell’isola d’Ischia che ha proposto l’approvazione di una delibera contro la ludopatia, delibera approvata dal Consiglio comunale di Forio nei mesi scorsi e indirizzata al governo e al parlamento affinché presto si legiferi contro il dilagare del gioco d’azzardo. Certamente il mancato dibattito finale, nel corso del quale i cittadini presenti oltre a poter esprimere la propria opinione avrebbero potuto anche semplicemente formulare delle domande ai relatori ufficiali, ha reso monca una iniziativa a dir poco importante perché proprio le tematiche legate a drammi come la ludopatia e il gioco d’azzardo necessitano indispensabilmente di confronto e di continui chiarimenti e approfondimenti. “Il non aver dato all’esiguo pubblico presente la possibilità di esprimere la propria opinione sull’argomento – ha dichiarato Domenico Savio -, che è di grave e vasto impatto sociale, o semplicemente di porre delle domande ai relatori ufficiali certamente è stata una scelta sbagliata, presuntuosa e irriverente nei confronti di chi voleva intervenire per portare il proprio modesto contributo sulla questione. Invece si è dovuto semplicemente ascoltare senza poter eventualmente osservare le tesi ufficiali presentate dai rappresentanti istituzionali. Tra l’altro, sbagliata è stata la scelta di non invitare quanto meno gli studenti superiori all’incontro. Io personalmente ero stato invitato direttamente dalla Pro Loco di Casamicciola, organizzatrice dell’evento, anche per un intervento nel dibattito, che poi non mi è stato consentito. La decisione di negarmi l’intervento è stata criticata anche da alcuni dei presenti, che uscendo mi hanno espresso la loro solidarietà. Con modestia debbo dire che quando partecipo a delle iniziative pubbliche ci sono sempre dei cittadini, pochi o molti che siano, che ci tengono ad ascoltare le mie riflessioni sull’argomento in discussione, che molte volte contrastano positivamente e propositivamente con quanto i rappresentanti ufficiali delle istituzioni affermano su varie questioni sociali. Ritengo che il conduttore del convegno, il giornalista Amedeo Romano, anche in contrasto con quanto gli organizzatori avevano predisposto, abbia sbagliato a non dare a me e ad altri cittadini del pubblico, che eventualmente intendevano prendere la parola, la possibilità di intervenire per esprimere le proprie opinioni e proposte sul problema del gioco d’azzardo, sicuramente ne sarebbe risultato arricchito il confronto e il risultato dell’iniziativa. Non è stata data la possibilità di confrontarsi con talune tesi tecniche e istituzionali che non favoriscono la lotta alla ludopatia. Insomma, neppure le evidenti responsabilità politiche, partitiche, governative, parlamentari e legislative che hanno prodotto il diffondersi del disastro sociale del gioco d’azzardo sono emerse con la dovuta chiarezza dalla discussione e noi sappiamo che bisogna partire proprio da tali responsabilità per giungere a dichiarare presto illegale il gioco d’azzardo nelle varie espressioni oggi sciaguratamente presenti nella società italiana. Se non si parte da qui non c’è possibilità di fuoriuscire e rapidamente dalla tragedia dei suicidi per gioco d’azzardo. Mi auguro – ha concluso Savio – che simili episodi di negazione del diritto alla parola non abbiano più a verificarsi in un pubblico confronto e per di più su temi di tale importanza sociale”. Ma Domenico Savio ha potuto esprimere il suo pensiero sicuramente scomodo al potere politico a tutti i livelli istituzionali isolani e non, attraverso le nostre telecamere dinanzi alle quali ha definito suicidi di Stato quelli causati dalla ludopatia e ha smascherato i responsabili politici e istituzionali che favoriscono il proliferare delle scommesse e del gioco d’azzardo. “L’iniziativa promossa dall’associazione Pro Loco di Casamicciola Terme contro la ludopatia – ha sottolineato Domenico Savio – è stata sicuramente importante, in quanto ha affrontato l’attualità di un nuovo dramma sociale che è appunto quello del gioco d’azzardo, che coinvolge un pò tutti gli strati della nostra società. Dal filmato proiettato abbiamo appreso che la Ludopatia è la terza industria nazionale, dopo l’Eni e la Finmeccanica, e abbiamo potuto anche prendere coscienza che lo Stato italiano con il suo potere politico borghese e clericale ha messo in campo una vera macchina da guerra per convincere e invogliare gli italiani a giocare. Questo perché attraverso il gioco lo Stato italiano e i suoi governi incassano circa dieci miliardi di euro all’anno. Soldi che noi diciamo non dovrebbero essere assolutamente presi dal gioco d’azzardo, che crea tanti drammi sociali, ma dovrebbero essere prelevati dal quel 10% degli italiani che vergognosamente possiede il 60% della ricchezza nazionale. Il gioco d’azzardo produce sempre più suicidi da parte di persone disperate, che si giocano tutto quello che posseggono alla ricerca di una sicurezza sociale della vita che, naturalmente, non possono mai trovare. Possiamo definirli suicidi di Stato, perché indotti da questo Stato, da questo potere politico a giocare compromettendo la vita di tanti cittadini. Uno Stato, lo Stato capitalistico, lo Stato del profitto padronale, lo Stato dello sfruttamento della classe lavoratrice che sparge illusioni e induce tante persone a credere che col gioco ci si possa arricchire. Uno Stato, dicevo, che diffonde illusioni anziché garantire i diritti essenziali della vita, come quello ad un’assistenza sanitaria adeguata e gratuita, allo studio di ogni ordine e grado, al lavoro, alla casa e ad una pensione dignitosa. Uno Stato civile, che opera nell’interesse della collettività- ha continuato Savio – dovrebbe garantire questi diritti e non l’illusione di potersi arricchire con il gioco. Lo Stato non è un’entità astratta, ma è rappresentato dai partiti politici che hanno governato e governano l’Italia ancora oggi, come il centrodestra, il centro e il centrosinistra, cioè il Partito della Libertà, il Partito Democratico, Forza Italia e altri che sono i responsabili del proliferare della ludopatia. E lo sono anche tutti quei rappresentanti politici locali di detti partiti di governo, a cominciare dai sindaci, assessori e cosiddetti grandi elettori del regime capitalistico dominante che durante le elezioni vanno raccogliendo i voti per i loro Partiti. Quindi, come si vede i responsabili politici di questi drammi sono anche tra noi. Noi dobbiamo trovare la forza – ha concluso il Consigliere comunale di Forio del PCIML – come cittadini e società civile, di togliere a questa gente, partiti politici e loro eletti nelle istituzioni, la possibilità di continuare a farci del male invogliandoci al gioco e negandoci i diritti per una esistenza dignitosa”.
14/12/2013