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Angelus di Papa Francesco nella II Domenica dopo Natale

di Manlio Maglio

La giornata di sole ed il clima più mite ha favorito l’afflusso di molte decine di migliaia di fedeli in Piazza S. Pietro per l’incontro domenicale con papa Francesco. Il Santo Padre non di è fatto attendete e, quasi dieci minuti prima di mezzogiorno, si è affacciato alla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico. Dopo avere salutato i presenti, con il consueto “Cari fratelli e sorelle, buongiorno!”, ha richiamato il brano evangelico di Giovanni :“Il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi… Ma i suoi non lo hanno accolto”, perché gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie “…Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene la luce perché le sue opere non vengano riprovate”. Ed ha precisato che “Chi fa il male odia la luce e la pace”.
Ricordando la recente celebrazione della “Giornata Mondiale della Pace”, che ha avuto per tema “Non più schiavi ma fratelli”, Bergoglio ha espresso l’auspicio che venga superata la terribile piaga dello sfruttamento sociale che impedisce un rapporto sociale improntato a rispetto, giustizia e carità. Il mondo ha bisogno di pace e tutti devono contribuire a costruire la pace autentica che non è soltanto assenza di guerra – anche se questo è necessario – ma una condizione generale nella quale la persona umana è in armonia con sé stessa, in armonia con la natura e in armonia con gli altri.
“Purtroppo – ha detto il Papa – oggi esistono troppi conflitti che insanguinano ancora troppe regioni del Pianeta, alle tensioni nelle famiglie e nelle comunità , nelle parrocchie, c’è la guerra! Nelle nostre città e nei nostri paesi tra gruppi di diversa estrazione culturale, etnica e religiosa. Dobbiamo convincerci, nonostante ogni contraria apparenza, che la concordia è sempre possibile, ad ogni livello e in ogni situazione. Non c’è futuro senza propositi e progetti di pace! Non c’è futuro senza pace!”.
Francesco ha poi invitato i fedeli ad invocare Maria, Regina della Pace che durante la sua vita terrena, nonostante le difficoltà, legate alla quotidiana fatica dell’esistenza, non hai mai smarrito la pace del cuore, “frutto dell’abbandono fiducioso alla misericordia di Dio”.
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha annunciato la sua decisione di nominare, nel prossimo Concistoro del prossimo 14 febbraio, 15 nuovi Cardinali, che, provenienti da 13 nazioni di ogni continente, manifestano l’inscindibile legame fra la Chiesa di Roma e le Chiese particolari presenti nel mondo. I nuovi Cardinali sono:

1 – Mons. Dominique Mamberti, Arcivescovo titolare di Sagona, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.
2 – Mons. Manuel José Macário do Nascimento Clemente, Patriarca di Lisboa (Portogallo).
3 – Mons. Berhaneyesus Demerew Souraphiel, C.M., Arcivescovo di Addis Abeba (Etiopia).
4 – Mons. John Atcherley Dew, Arcivescovo di Wellington (Nuova Zelanda).
5 – Mons. Edoardo Menichelli, Arcivescovo di Ancona-Osimo (Italia).
6 – Mons. Pierre Nguyên Văn Nhon, Arcivescovo di Hà Nôi (Viêt Nam).
7 – Mons. Alberto Suárez Inda, Arcivescovo di Morelia (Messico).
8 – Mons. Charles Maung Bo, S.D.B., Arcivescovo di Yangon (Myanmar).
9 – Mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, Arcivescovo di Bangkok (Thailandia).
10 – Mons. Francesco Montenegro, Arcivescovo di Agrigento (Italia).
11 – Mons. Daniel Fernando Sturla Berhouet, S.D.B., Arcivescovo di Montevideo (Uruguay).
12 – Mons. Ricardo Blázquez Pérez, Arcivescovo di Valladolid (Spagna).
13 – Mons. José Luis Lacunza Maestrojuán, O.A.R., Vescovo di David (Panamá).
14 – Mons. Arlindo Gomes Furtado, Vescovo di Santiago de Cabo Verde (Arcipelago di Capo Verde).
15 – Mons. Soane Patita Paini Mafi, Vescovo di Tonga (Isole di Tonga).

Il 12 e 13 febbraio Il Santo Padre terrà un Concistoro con tutti i Cardinali per riflettere sugli orientamenti e le proposte per la riforma della Curia Romana, mentre Domenica 15 febbraio presiederà una solenne concelebrazione con i nuovi Cardinali.
A conclusione, Papa Francesco ha augurato a tutti: “Buon pranzo e arrivederci!”.

Roma, 4 gennaio 2015