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Il Teatro Pubblico Campano è un circuito teatrale regionale, costituito dalla regione, da enti locali ed organismi teatrali e culturali associati per promuovere nella Regione Campania le condizioni per lo sviluppo della cultura e dell’arte teatrale, in tutte le forme, operando di concerto con coloro i quali considerano le attività teatrali un bene di rilevante interesse culturale e sociale.

Agenda Teatrale Teatro Pubblico Campano

 Teatro Ricciardi di Capua
Info 0823963874
Martedì 23 dicembre ore 21.00

BIBI
Bibi’ Produzioni
presenta

Biagio Izzo in

Come un Cenerentolo
di Bruno Tabacchini e Biagio Izzo

con (in ordine alfabetico)
Paolo Bonanni, Gino Cogliandro, Teresa Del Vecchio,
Yuliya Mayarchuk, Francesco Procopio, Samuele Sbrighi.

scene Luigi Ferrigno
costumi Graziella Pera
coreografie Manolo Casalino
disegno luci Massimo Tomasino
musiche Jacopo Fiastri

regia Claudio Insegno

Come un Cenerentolo è una rivisitazione in chiave moderna della favola di Cenerentola al maschile; quello che fece Jerry Lewis nel film del 1960 Il Cenerentolo. Una trasposizione delle identità di genere dei due ruoli centrali della fiaba, ovvero dell’eroina discriminata e della fatina buona, che cambiano sesso. Elementi che accomunano il Cenerentolo di Biagio Izzo a quello del famoso attore americano; elementi dai quali si trae lo spunto per rendere omaggio a uno dei cosiddetti ”mostri sacri” del mondo dello spettacolo americano, ma celebre anche nel resto del mondo, considerato il comico per eccellenza del cinema statunitense del dopoguerra. A Jerry Lewis si sono ispirati molti comici e uomini di spettacolo anche nel nostro Paese: Adriano Celentano, Enrico Montesano, Riccardo Miniggio (il Ric della coppia Ric e Gian). Pensava certamente a Jerry Lewis, Biagio Izzo, quando agl’inizi della sua carriera creò l’esilarante, esplosivo, esagerato, Bibì , che di similitudini con il “picchiatello” più famoso del mondo ne ha davvero tante. Come un Cenerentolo anche Bibì nella sua ricerca perenne di una fata o di un “fato” che potesse finalmente dargli una possibilità di riscatto. Così Biagio Izzo, come Bibì, alla ricerca del suo “fato” in questa storia che non vuole essere una parodia del celebre racconto per bambini – cosa che invece realizzò Jerry Lewis nel suo Il Cenerentolo – ma una farsa dai toni paradossali che tratta di riconoscimento di paternità e successioni.

Sinossi
Federico Cocozza è il figlio acquisito di una famiglia di albergatori, i Carrozza, proprietari dell’albergo Contessa sito in una ridente località di mare. Il suo riconoscimento, avvenuto in età adulta, da parte di Alberto, per volontà testamentaria, crea difficoltà ed imbarazzo fra i componenti il nucleo familiare messi di fronte al fatto compiuto.
Da qualche giorno gli è stato notificato l’atto di riconoscimento. Il padre che non aveva mai conosciuto gli donava, post mortem, un cognome importante e un terzo dei suoi averi. Ma da uomo esperto, non credendo ai sogni, e nemmeno alle favole, prima di dare il suo assenso decide di toccare con mano la consistenza della sua fortuna presentandosi di persona presso l’albergo di famiglia. Evidenti risultano immediatamente le differenze di livello sociale tra i fratelli Carrozza, cresciuti nel benessere, e l’ultimo arrivato di cui non si conoscono i trascorsi, ma che, da quanto sì desume, per la rozzezza dei modi, certamente, non può considerarsi pari a chi si è formato nei migliori College italiani.
Intanto l’albergo Contessa sta attraversando un momento difficile. Massimo e Roberto Carrozza, figli legittimi di Alberto, con la colpevole benevolenza della madre Mercedes, si sono indebitati al punto che, se non si trova un finanziatore, l’ufficiale giudiziario pignorerà l’intera struttura per soddisfare le richieste sempre più pressanti dei creditori inferociti. Si rischia il fallimento e forse anche qualche atto d’intemperanza!
Mercedes ha chiesto aiuto al suo vecchio amico d’infanzia Giacomo Principe, detto Jack, tornato di recente dall’America ricco sfondato. Lui potrebbe essere la chiave di volta, in questo momento di sofferenza economica.
Jack ha una figlia, Azzurra, una ragazza infelice perché strappata al suo ambiente e portata in Italia dove proprio non ci vuole stare.Ma l’America scottava sotto i piedi di Mr. Principe e a malincuore la famiglia si è dovuta trasferire nel paese d’origine.
Il padre della ragazza cerca di inserirla nei migliori salotti; vorrebbe che Azzurra frequentasse le più titolate famiglie italiane. Quella dei Carrozza è certamente una famiglia prestigiosa, un nome importante nell’alta società.
Contattato da Mercedes, Jack ha manifestato l’intenzione di organizzare una festa per Azzurra. Ci saranno ospiti importanti. Mercedes mette a disposizione il suo albergo. E’ l’ opportunità giusta per ricordare la vecchia amicizia e, si spera, per sancire rapporti d’affari, e forse chissà, magari, per legare le due famiglie con un ricco e provvidenziale matrimonio. In casa Federico è tenuto a freno e non gode di tutte le prerogative riservate, invece, ai suoi fratelli. La famiglia lo tiene a distanza. Sono in ballo questioni di interessi. Oltre al cognome, il figlio riconosciuto acquista diritti successori. Ma si sa, nelle favole il danaro non è tutto, e la favola stessa ci aiuterà a trasformare quel rozzo Cenerentolo in un perfetto gentleman dei nostri giorni.

Napoli, 20 dicembre 2014