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Promosso dall’Isde, d’intesa coi Lions ed EcoFoodFertility
Santa Maria Capua Vetere: Oggi Convegno Su “Medicina, Agricoltura, Ambiente”
L’iniziativa mira a sensibilizzare per la tutela della salute alimentare

di Raffaele Raimondo

Il convegno, a libero ingresso, sul tema “Medicina, Ambiente, Agricoltura” ed organizzato per le ore 17,30 di oggi, 29 novembre, dall’ Associazione dei Medici per l’Ambiente-Campania (d’intesa col Lions Club “Caserta-San Leucio” ed EcoFoodFertility), sostanzialmente mira a tre obiettivi fondamentali. Li spiega il presidente del sodalizio promotore, dr. Gaetano Rivezzi, che, nel Salone degli Specchi, ospiterà, fra gli altri illustri relatori, l’assessore regionale all’Agricoltura, Daniela Nugnes.

Primo: L’agricoltura ad alto input di materia ed energia fossile non può candidarsi ad agricoltura del futuro. Gli ecosistemi possono sopportare stress anche molto gravi, come l’inquinamento chimico dovuto a fertilizzanti e pesticidi di sintesi. Tuttavia questa capacità è limitata dal fatto che lo sfruttamento-deterioramento delle risorse ambientali ha da anni superato i tempi di rinnovamento del capitale naturale. Avvelenare le falde con gli erbicidi e spianare i boschi per fare spazio alle monocolture non sono prassi agricole irrinunciabili, ma precise scelte operative che hanno l’effetto di ridurre la biodiversità e distruggere il territorio per i secoli a venire e che, già da ora, presentano un conto ecologico salatissimo. Come documentato dalla letteratura scientifica, la drammatica erosione della biodiversità naturale, che si affianca a quella della biodiversità agricola, procede a ritmi da mille a diecimila volte più rapidi di quella che dovrebbe essere l’erosione per cause non antropiche. Il risultato è un tracollo dei cosiddetti “servizi ecosistemici” (fertilizzazione dei suoli, impollinazione delle piante, controllo naturale degli infestanti, più una lunga serie di altre voci) che sono essenziali per la stessa produzione agricola e, più in generale, per la sopravvivenza della popolazione umana. Da notare che tali servizi vengono forniti gratuitamente dalla natura e costituiscono il perno su cui si reggono tutte le economie del mondo.

Secondo: Gli stress ambientali causati dall’utilizzo dei pesticidi di sintesi destano preoccupazioni di tipo sanitario. Nel complesso, i rischi per la salute umana associati alla produzione industriale di alimenti compongono un mosaico di problemi che necessitano di particolare attenzione da parte delle agenzie di salute pubblica e dei decisori politici. Molte indagini scientifiche mostrano che l’esposizione ai pesticidi può essere associata a tumori, malattie neuro-degenerative, disfunzioni riproduttive, malformazioni congenite, disturbi cognitivi e comportamentali, e altre gravi patologie. Poiché questi composti (alcune centinaia presenti anche in Italia) contaminano le acque, i suoli, l’aria e, naturalmente, gli alimenti, nessuno può considerarsi “non-esposto”. Nemmeno il latte materno viene risparmiato dalla contaminazione ubiquitaria da pesticidi, con il risultato che il rischio sanitario tocca anche i lattanti, in altre parole, gli esseri umani più fragili.

Terzo: L’ ISDE-Italia formula interessanti spunti propositivi, delineando uno scenario di alternative già oggi praticabili. Un’agricoltura ecologica capace di “fare economia” esiste da tempo. Nell’ultimo decennio l’agricoltura ecologica italiana è aumentata con un ritmo annuo pari al 3% e attualmente si pone tra le prime dieci al mondo per estensione della superficie coltivata (biologico e biodinamico) e per numero di produttori. La via ecologica alla produzione di alimenti si fonda su metodi e filiere che contribuiscono attivamente alla protezione della salute ambientale e umana. E anche sul piano economico i risultati sono incoraggianti: i bilanci delle aziende agro-ecologiche segnalano quasi sempre luce verde, con grande soddisfazione dei gruppi di economia solidale e dei consumatori più attenti.

In conclusione, il messaggio dei Medici per l’Ambiente arriva forte e chiaro: all’alba del terzo millennio, un’agricoltura è davvero innovativa soltanto se si pone come primo presidio per la tutela del cibo, del territorio e della salute pubblica. La Regione Campania ha un eccellenza agro-alimentare che va tutelata dal notevole carico di inquinamento che vive su una vasta area del proprio territorio. Una quantità di azioni virtuose in agricoltura che partano dalle aziende che hanno scelto con successo la massima sostenibilità ambientale, devono estendersi a tutto il comparto agricolo campano. Il governo regionale deve sostenere concretamente e velocemente questa inversione di rotta, per dare un segnale di risposta positiva a tutta la comunità nazionale e internazionale .

Santa Maria Capua Vetere , 29 novembre 2014