dome 7 DICEMBRE 2025 ore 17.17
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Tra parentesi
di Giovanni Della Pietra

In un casuale mercoledì di dicembre, ritorna la Coppa Italia. Agli ottavi di finale, al Maradona è Napoli – Cagliari. La sfida finisce 1-1, con le reti di Lucca e di Sebastiano Esposito. A passare il turno sono i partenopei, che si impongono per 10-9 ai tiri di rigori: con il penalty decisivo sbagliato da Luvumbo.

Highlights
1La gara si sblocca al 27′ alla prima vera azione del match: con il colpo di testa vincente di Lucca sul cross di Vergara. La reazione dei Casteddu è all’alba della ripresa con il tiro dal limite che, deviato, sibila vicino al palo. Al 66′, Sebastiano Esposito, favorito da un rimpallo, non sbaglia davanti a Milinković-Savić. È 1-1! Il Napoli cerca la rete immediata con McTominay, che sfrutta l’appoggio di Højlund, ma il suo sinistro finisce alto. Allo scadere Caprile si esalta prima sulla girata volante di McTominay, poi sul tiro a corto raggio di Neres. Ai tiri di rigori l’errore di Neres compensa la traversa di Felici. Al decimo rigore per i sardi, Milinković-Savić ipnotizza Luvumbo. Buongiorno trasforma il match point.

Il punto Della Pietra
Nel fitto calendario, Napoli-Cagliari sembra una partita quasi scritta a penna tra parentesi per due squadre proiettate verso altri obiettivi. Alle 18 di un casuale mercoledì dicembrino, questa gara oscilla tra una visione fantozziana della corazzata Potëmkin ad un thriller senza fine negli ultimi minuti. Ma andiamo per gradi: mister Conte ripropone il nuovo 3-4-2-1 ma con interpreti completamente diversi. Tra i titolari restano solo Milinković-Savić, Beukema e Oliveira, che scala a braccetto di sinistra. Dal 1’ scendono in campo i “giovani di belle speranze”, così come li ha definiti Antonio Conte: Vergara e Ambrosino. Pisacane, invece, schiera una sorta di 4-3-3, che in campo si trasforma in un 5-3-2 nella preponderante fase difensiva, con Luvumbo libero di scalare sulla destra. Anche la formazione iniziale dei Casteddu è zeppa di seconde linee: fanno eccezione Caprile, Luperto e Deiola, volendo anche Obert che fa la spola2 tra campo e panchina.
Evidente, sin dai primi minuti di gioco, il copione tattico della gara: i sardi lasciano il palleggio agli azzurri, che con calciatori con ottime qualità tecniche – vedi Vergara ed Elmas – ma con pochi meccanismi consolidati costruiscono poche azioni pericolose. Infatti, il vantaggio partenopeo arriva da palla inattiva: con il colpo di testa di Lucca da corner. Nella ripresa, i rossoblù percepiscono la difficoltà di fraseggio dei partenopei e alzano la pressione. Con l’innesto dei titolari, riescono a dare fluidità alla manovra e a trovare il pareggio, seppur fortunoso, con Sebastiano Esposito. Entrano anche i grandi nomi in casa Napoli. Finalmente si inizia a vedere qualcosa che somiglia a una vera partita di calcio: calcio italiano, con un 5-3-2 molto stretto, ma almeno è calcio! Nonostante ciò, a decretare il passaggio del turno degli azzurri è un’interminabile lotteria di 20 rigori: con l’errore di Felici, la parata di Caprile sul rigore di Neres, e infine l’intervento decisivo di Milinković-Savić su Luvumbo.
L’anno scorso è stato aspramente criticato il turnover totale di Antonio Conte contro la Lazio, in quella che era la seconda competizione stagionale. Ora un ricambio di energie in un calendario fittissimo si è rivelato necessario. Da questa gara si prendono le indicazioni sulle seconde linee e su qualche ruolo alternativo, ad esempio Oliveira braccetto. Gli azzurri conquistano i quarti di Coppa Italia dopo 5 anni di assenza.
In casa Cagliari, visto che nessuno si è strappato i capelli per l’eliminazione, si pensa già alla prossima di campionato con la Roma.
Capitolo Coppa Italia: va completamente rivisto il format. La competizione ha perso di appeal e rischia di diventare un asterisco fastidioso nella stagione delle contendenti e la partita delle 15 di mercoledì, di certo, non aiuta a fare pubblico. Partecipanti dalla serie A alla serie C – e le migliori delle qualificate ai play-off di Serie D, perché no?! – gare secche senza doppia semifinale, sorteggio integrale, gestione diversa del calendario per permettere di disputare qualche turno di Coppa di domenica, e final four con sede variabile potrebbero dare nuova verve ad una competizione che sembra defunta.

Pagelle
Milinković-Savić 6.5: Nella prima fase di gioco con i guantoni immacolati, dirige il lento palleggio del Napoli-B, pure C. Incolpevole sulla rete di Seba Esposito. Nella lotteria dei rigori, ci capisce ben poco, non indovinando mai il lato, ma si riscatta parando quello decisivo. Dal dischetto tira in porta un rigore da mille megatoni: sconsigliato ai deboli di cuore!
Lang 6: Fa parte dell’innalzamento tecnico della sfida. Illumina il Maradona con un passaggio d’esterno millimetrico reso vano dal controllo impreciso di Spinazzola. Grazie Noa per aver dato un senso a questa serata!
Ambrosino 6: Inizia la gara con tanta volontà e qualche buono spunto che lasciano intravedere della qualità. Si spegne piano piano quando gli azzurri si abbassano. Come direbbe De Gregori “il ragazzo si farà anche se ha le spalle strette.
Di Pardo 5.5: Mantiene tutti in gioco sulla rete del vantaggio azzurro, ma si ritrova da solo a marcarne tre. Ai rigori non sbaglia. Ma la sua macabra trivela allo scadere del primo tempo è uno spot della Coppa Italia.
Esposito 6.5: Accende la qualità di una partita diretta al power nap. Gravita nella zona di sinistra dello schieramento di Pisacane, ma dai suoi piedi partono tutti i palloni pericolosi per i sardi. Lui, napoletano, segna al Maradona e chiede scusa al pubblico. Momento lacrimuccia della gara!

grafico napoli cagliari

Arbitro
Sacchi 5: Gestisce al meglio un primo tempo dai ritmi blandi e con poco agonismo. Con l’ingresso dei titolari aumenta qualità e garra: finisce per pasticciare nei falli, nel4 posizionamento e nella personalità. Non concede un fallo per una manata evidente di Luvumbo su Spinazzola: ma è solo la punta dell’iceberg. Non oso immaginare se ci fossero stati i titolari negli altri 55 minuti…

Nola, 5 dicembre 2025

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