gio 16 OTTOBRE 2025 ore 19.45
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Diavolo, pentole e coperchi
di Giovanni Della Pietra

In uno dei big match che ci regala la 5^ giornata di Serie A, i Campioni d’Italia si presentano alla Scala del Calcio: allo stadio Meazza in San Siro, è Milan – Napoli. Il match termina con il risultato di 2-1 con le reti di Saelemaekers e Pulisic che indirizzano la gara nel primo tempo, mentre il penalty di De Bruyne nella ripresa serve solo ad accorciare le distanze.

Highlights
1La gara si apre con lo strappo di Pulisic sulla sinistra, che apre per l’inserimento di Saelemaekers sul fronte opposto per il vantaggio dei rossoneri. Il Napoli risponde con una doppia occasione con Gutierrez e McTominay: in entrambi i casi trova l’opposizione di un presente Maignan. Diventa protagonista l’asse Pulisic – Fofana: prima l’attaccante statunitense disegna un’autostrada verso la porta che il centrocampista francese non coglie alzando sopra la traversa, poi, il mediano rossonero appoggia in area di rigore per Capitan America per il 2-0. Ad inizio secondo tempo, Estupiañan trattiene vistosamente Di Lorenzo per il penalty, trasformato poi da De Bruyne, per il 2-1. L’assedio dei partenopei alla ricerca del pareggio si infrange sul palo scheggiato da Neres nel recupero.

Il punto Della Pietra
Sarà stato anche troppo presto per parlare di obiettivi stagionali, ma lo scontro tra due allenatori Masterclass – dicono così quelli bravi, no?! – del nostro campionato, come Allegri e Conte, aveva un “non so che” di intrigante. Il Napoli, quindi, ritorna nella tana di un Diavolo ringalluzzito dalla cura allegriana, da un calcio pragmatico e a tratti anche propositivo, ma anche dal ritorno del tifo della curva.
Allora andiamo per gradi: il Milan scende in campo con il suo ormai canonico 3-5-2 con Pulisic e Gimenez a sopportare il peso offensivo della2 squadra. I Campioni d’Italia guidati da Antonio Conte rispondono con l’ormai celeberrimo 4-1-4-1, anche se a tratti sembra assumere una conformazione speculare all’avversario. Il tecnico leccese deve però fare i conti con i vari infortuni che hanno decimato il reparto difensivo e così dentro Juan Jesus, dentro Gutierrez, dentro Marianucci.
Appena 2′ e i piani di Conte vengono ribaltati come il meme del Table Flip: Pulisic brucia Marianucci favorendo la rete di Saelemaekers. Quando gli azzurri sono costretti ad inseguire, i rossoneri presidiano in blocco basso la zona centrale e lasciano volontariamente gli esterni agli azzurri, provando a fare male in ripartenza. Interessante vedere come il Milan, quando difende sui calci piazzati, lasci due calciatori in avanti – Pulisic e Saelemaekers, i più bassi della compagnia – pronti a scatenare tutto il loro arsenale da quattrocentometristi. Paradossale, invece, come il secondo gol dei milanisti arrivi con la difesa partenopea schierata, premiando un inserimento di Pulisic dalle retrovie. All’alba della ripresa, il Napoli accorcia le distanze grazie ad un penalty conquistato da Di Lorenzo – che comporta l’espulsione di Estupiañan – e trasformato da De Bruyne. Mister Conte mischia le carte in tavola: out De Bruyne, McTominay e Politano, dentro Elmas, Neres e Lang, favorendo gli “uno contro uno” sugli esterni. Spoiler: gli esterni azzurri non saltano nemmeno una volta Athekame e Bartesaghi – insomma non proprio Maldini! Con l’assenza degli inserimenti di McTominay, il Napoli perde di imprevedibilità e le uniche occasioni contro un Milan in 10 partono da iniziative personali di Neres.
Per parlare di obiettivi è ancora troppo presto, ma questo Milan dà un segnale forte a tutto il campionato: senza coppe, in un calendario fitto, può essere una concorrente per ogni traguardo e con la guida tecnica di Allegri può ambire in grande. Per i Campioni di Italia è una sconfitta dai due volti: da un lato un K.O. a San Siro non può essere un dramma per nessuno data la portata dell’avversario, mentre il campanello d’allarme è sul piano delle alternative al gioco consolidato che si sono mostrate facilmente arginabili.

Pagelle
Modric 7.5: Governa lì dove si muovono le cose: le geometrie e le letture del veterano, la voglia di mordere il pallone del giovanotto. Leggenda del calcio, e nel cimitero degli elefanti, con una gara a settimana, può dominare ancora.

Marianucci 5: Dal veterano al più giovane, da Luka a Luca. Esordisce con la maglia del Napoli contro un avversario scomodissimo: bruciato da Pulisic sul primo gol ed errore di reparto nell’occasione di Fofana, ma lascia intravedere cose positive quando prende confidenza. Vi vedo prendere le vostre cerbottane per sparare sul giovane difensore azzurro, ma come canterebbero i Måneskin  “c’ha solo vent’anni”.

Saelemaekers 7: Il lavoro oscuro del Diavolo: l’equilibrio al servizio della qualità. Difende, combatte, corre e segna pure. Oggi brilla anche “the dark side of the moon”

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Arbitro
Chiffi 5: Ormai con lui al comando delle operazioni parte quasi automatica la frase “non convince a pieno la direzione del fischietto di Padova”. Sembra non avere mai in mano la gara sia per quanto riguarda le perdite di tempo, sia per quanto concerne le accentuate cadute con mani al volto al primo tocco al petto: Gimenez lo raggira con tutte le scarpe. Ormai è una problematica inaccettabile in epoca VAR: chi simula in maniera così plateale andrebbe ammonito. Nulla da eccepire sulla decisione nel contatto Anguissa – Modric, giusto lasciare proseguire. Incastrato nel contatto Tomori – McTominay: qualunque decisione presa avrebbe scontentato qualcuno, il VAR è tagliato fuori per la valutazione dell’intensità. Errore da matita blu in occasione del penalty concesso al Napoli: Estupiañan trattiene vistosamente Di Lorenzo, ma dalla sua ottima posizione non ravvede la chiara occasione da rete, ammonendo solo il calciatore rossonero. Plauso al VAR, che aggiusta il tutto.

Nola, 29 settembre 2025