Peppe Barra, la genesi di un Attore senza tempo.
Peppe Barra, la genesi di un Attore senza tempo.
di Domenico De Gregorio
Al teatro Sannazaro di Napoli, Peppe Barra porta in scena i ricordi di una vita felice, un viaggio della memoria tra aneddoti di vita familiare e racconti appassionati del suo vissuto di artista.
La scenografia intima è un insieme di oggetti che raccontano senza parlare la sua vita, la maschera di pulcinella, i giochi dell’infanzie e su tutto, in alto, la foto della madre Concetta sua musa ispiratrice che ancora oggi accompagna Peppe Barra.
L’attore saluta subito il suo pubblico ed inizia quello che possiamo definire un dialogo a tu per tu con i suoi più cari amici, ai quali vuole regalare quelle emozioni forti che iniziano dalla sua casa di Procida fino ad arrivare ai vicoli della sua Napoli, quei vicoli pieni di colore, di emozioni forti, di dolori e sofferenze ma anche di immensa bellezza.
Ed è proprio quell’ ambiente a formare l’attore, la sua chiesa, l’oratorio e la mastra del piccolo teatro parrocchiale a segnare la strada già scritta di Barra. Recitazione, musica e poesia si mescolano tra loro, il bagaglio culturale è preziosa memoria storica di un tempo lontano da non dimenticare.
Cosi come le favole di Giambattista Basile, forti e crude, dagli insegnamenti senza tempo “La scortecata” ne è un esempio. Lo spettacolo raggiunge il suo apice quando Peppe Barra si lascia andare al suo canto disperato, allegro e burlesco incitando il suo pubblico ad accompagnarlo quasi come se fosse un rito propiziatorio di buona sorte.
Pulcinella è li in altro che assiste, Peppe Barra è la maschera, è il teatro e la musica del pianoforte è Luca Urciuolo che lo accompagna in questo viaggio della memoria, divertendosi anch’egli, improvvisando ed assecondando le follie di un artista unico che ama il suo pubblico ed emozionato lo ringrazia tra gli applausi interminabili di una serata da ricordare.
Napoli, 6 maggio 2024