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Battaglia su due fronti
di Giovanni DellaPietra


Atalanta ampiamente vittoriosa al Maradona

1Tra preparazioni tradizionali e liturgie religiose, si fa largo il match del Diego Armando Maradona, che apre l’abituale Sabato di Pasqua di Serie A: alle 12.30 si affrontano Napoli – Atalanta. La gara termina con il sonoro risultato di 0-3 appannaggio dei bergamaschi, che aprono le marcature con Aleksey Miranchuk e concludono la prima frazione di gioco con un doppio vantaggio grazie alla rete di Gianluca Scamacca. Nella ripresa, Teun Koopmeiners sigilla il risultato favorevole agli orobici, che li proietta con un piede e mezzo nelle prossime competizioni europee. Napoli, che con la sconfitta contro gli atalantini, interrompe la sua serie di risultati utili consecutivi firmata Francesco Calzona.

Preview del match
Il Napoli è reduce da una pausa nazionali alquanto turbolenta: da un lato affaccendato negli sviluppi della querelle Acerbi-Juan Jesus, come2 residuo della trasferta milanese contro l’Inter; dall’altra impegnato nella preparazione del match contro l’Atalanta, senza la presenza del suo mister Francesco Calzona, che ha adempiuto al suo doppio ruolo di mister azzurro e C.T. della nazionale slovacca.
Relativamente al campo, il Napoli si appropinqua al match del Maradona contro gli orobici cavalcando il suo momentum: infatti dall’insediamento del nuovo coach Francesco Calzona, gli azzurri sono imbattuti in serie A, cammino frutto di 2 pareggi – tra cui l’ultima partita giocata contro l’Inter per 1-1 – e 2 vittorie contro Sassuolo (1-6) e Juventus (2-1).
Il periodo positivo partenopeo si evince anche dalle prestazioni e dai risultati ottenuti tra le mura amiche, infatti, dopo il pareggio con il Torino (1-1), il Napoli ha visto allungare a 7 partite la sequenza da imbattuto in casa (4V, 3N), trend completamente opposto a quello di inizio campionato dove gli azzurri erano usciti sconfitti per ben 4 volte.
3L’altro lato della barricata a tinte neroazzurre è di casa bergamasca, con l’Atalanta che proviene da un periodo in cui ha messo a referto solamente 2 punti nelle ultime 4 gare, ma come attenuante, c’è da evidenziare che gli orobici hanno affrontato le prime quattro della classe, uscendo sia da San Siro – contro il Milan – sia dallo Juventus Stadium con un pareggio tutt’altro che deprecabile. La Dea ha iniziato a vedere la luce in fondo al tunnel ritrovando la vittoria negli ottavi di UEFA Europa League, battendo per 2-1 i portoghesi dello Sporting CP.
La citata partita europea risulta essere l’ultimo match disputato dall’Atalanta giacché la sfida in programma contro la Fiorentina la domenica seguente, è stata rinviata per il malore all’AD viola Joe Barone.
La squadra ospite, quindi, non trova il bottino pieno lontano dal Gewiss Stadium da tre trasferte1 (1-4 contro il Genoa), mettendo sul piatto della bilancia 2 pareggi e 1 sconfitta (4-0 contro l’Inter). Questo match potrebbe essere fondamentale per un ulteriore passo in avanti della formazione orobica, che non ha mai vinto in trasferta contro le squadre nella metà sinistra della classifica (3N, 5S).
Un dato interessante relativo agli scontri diretti è la rarità dei pareggi degli ultimi anni tra le due squadre: nello specifico, Napoli ed Atalanta hanno fatto registrare una sola “X” nei 17 precedenti più recenti di Serie A (2-2 al Maradona, datato 30 ottobre 2019). Infatti, anche il match di andata a campi invertiti, non terminò in pareggio, bensì con la vittoria dei partenopei (1-2) nella sfida che rappresentava il secondo esordio di Walter Mazzarri sulla panchina azzurra. Nei precedenti di fresca data avvenuti sotto l’ombra del Vesuvio, il Napoli ha vinto solamente due degli ultimi 7 scontri diretti casalinghi, tra cui il 2-0 dello scorso anno titolato.
Sotto i riflettori finisce l’attaccante azzurro Victor Osimhen, che nelle sfide contro l’Atalanta ha preso parte a 5 reti (2 gol e 3 assist) ed inoltre, la Dea è la squadra contro cui Victor ha siglato la sua prima rete in Serie A in maglia azzurra.

La partita
5Tra le fila azzurre, manca a disposizione di mister Calzona, forse la stella più luminosa della rosa partenopea, Khvicha Kvaratskhelia, che nello spareggio valido per la qualificazione agli Europei 2024 con la sua Georgia ha riportato una forte contrattura all’adduttore della coscia sinistra. L’allenatore partenopeo quindi schiera la formazione con un ormai canonico 4-3-3: con Mario Rui uscito vincitore dal ballottaggio per l’out di sinistra con Mati Oliveira; centrocampo confermato dalla trasferta contro l’Inter con Lobotka in regia, l’uomo del mister, e Frank Zambo Anguissa e Hamed Junior Traorè a fungere da frangiflutti. Il tridente offensivo è guidato da Victor Osimhen, ristabilito dopo l’assenza contro l’Inter, con ai lati Matteo Politano e Giacomo Raspadori, in sostituzione dell’acciaccato Khvicha Kvaratskhelia.
In casa Atalanta, manca tra gli arruolabili di mister Gasperini il solo Charles De Ketelaere, anche egli rientrato infortunato dalle gare con le6 selezioni nazionali. Il mister risolve il dualismo in porta selezionando costantemente da qualche match il giovane Marco Carnesecchi, protetto dal tridente difensivo Scalvini-Kolasinac-Hein, con quest’ultimo deputato alla marcatura a tutto campo di Osimhen. In alternativa al dolorante Koopmeiners – recuperato però per la panchina – viene schierato Mario Pasalic per seguire come un’ombra il fulcro del gioco azzurro Stanislav Lobotka. L’attacco orobico è composto da Aleksey Miranchuk e Gianluca Scamacca.
La prima frazione di gioco si apre subito con una limpida occasione da gol di marchio atalantino: al 2’, Pasalic innesca in profondità Miranchuk, che centra il palo della porta difesa da Meret.
Il Napoli prova a mettere pressione alla Dea, con una potenziale occasione da rete: nel mezzo di una mischia, Di Lorenzo scodella la palla verso Osimhen, che colpisce debolmente verso Carnesecchi.
La prima svolta del match è al 25’: quando i due quinti di centrocampo atalantini si cercano, Hateboer mette palla in mezzo di testa, su cui combatte Scamacca e Pasalic, serve Miranchuk libero davanti alla porta per il rocambolesco gol del vantaggio orobico.
Gli azzurri provano subito a reagire con un’imbeccata profonda di Anguissa per Osimhen, che però colpisce Carnesecchi in uscita bassa, successivamente viene murato anche il tap-in di Politano.
7Al 31’, solamente un intervento disperato di Meret impedisce a Pasalic di trovare il raddoppio dopo il suggerimento di Miranchuk: il controllo difficoltoso del centrocampista croato dà spazio di azione al portiere azzurro.
Al 42’, l’Atalanta va sul 2-0: Scamacca alza la pressione e recupera palla su un controllo lezioso di Juan Jesus, scambia con Miranchuk e trova l’angolino. Dubbioso resta il contatto Hein-Osimhen al principio dell’azione della rete.
Il primo tempo termina con un risultato di 0-2, in una frazione di gioco dominata e gestita dall’Atalanta che ha lasciato il possesso, sterile possesso, al Napoli. Gli azzurri trovano la chiave per attaccare alle spalle la difesa orobica, solo in un’occasione, ma Osimhen viene sempre limitato da Hein.
La seconda frazione di gioco si apre con un Napoli che prova a ridurre lo svantaggio: Zielinski – subentrato a Traorè – su un rimpallo innescato8da un cross di Politano, tira al volo ma colpisce in pieno il palo. Sulla ribattuta, il tiro di Lobotka viene deviato dall’attaccante nigeriano che però viene intercettato da Carnesecchi, che con un salto felino spinge il pallone sul palo opposto.
In pochi minuti, Alex Meret si distingue per due parate prima su Miranchuk, impedendo al tiro a giro del russo di infilarsi nell’angolino; successivamente su Lookman, che, dopo aver saltato Di Lorenzo, sfodera un destro che però termina centralmente.
Al 80’, Mario Rui lancia lungo verso l’attacco partenopeo, dove Victor Osimhen addomestica e tira nello spazio di pochi centesimi di secondi, ma Carnesecchi si fa trovare ancora piazzato bene.
La partita si chiude con il decisivo sigillo di Teun Koopmeiners che, servito da Ruggeri in area di rigore, trova l’unico angolino scoperto da posizione defilata.
Nonostante la vittoria prepotente dell’Atalanta al Maradona, l’immagine di giornata rappresenta i calciatori del Napoli inginocchiati contro il razzismo, nell’atto diventato noto con il movimento Black Lives Matter.

Il punto Della Pietra
9Napoli – Atalanta è una partita su un binario solo che porta i tre punti e il dominio assoluto del match in direzione Bergamo. Napoli senza luci, nella giornata in cui manca la sua stella più luminosa, Khvicha Kvaratskhelia, e nella sua zona mancano gli strappi: cambiano tre inquilini sulla fascia sinistra ma sempre con lo stesso desolante risultato. Gli azzurri mono tono si aggrappano alla palla verticale direttamente su Osimhen, letta sempre perfettamente dalla retroguardia orobica nella persona di Hein, che ripercorre il medesimo copione. Qualche eccezione in cui il nigeriano mette alla prova il giovane Carnesecchi, che però non si fa mai trovare impreparato.
Dal canto suo, l’Atalanta inizia forte il match mettendo subito le cose in chiaro colpendo un palo e prendendo il dominio del centrocampo sfruttando la presenza da subbuteo delle mezze ali azzurre. Dopo il rocambolesco vantaggio, l’Atalanta fa soprattutto densità e crea nei suoi contropiedi delle vere e proprie valanghe rosse.
Nella ripresa, il Napoli cerca a più ripresa il gol che potrebbe accorciare le distanze, fino allo sforzo massimo con l’inserimento di un’ulteriore punta: Giovanni Simeone, a discapito di un centrocampista. Questa mossa volta ad aumentare il peso offensivo, ha però un effetto collaterale: il Napoli perde equilibrio ed efficacia nella gestione del pallone, con l’Atalanta che riesce a sfruttare gli spazi, per concludere con il decisivo 0-3.
Insomma, partenopei dai rigurgiti di un Napoli passato, ma non quello che si sarebbero augurato i tifosi azzurri. Atalanta che domina la gara, in versione Champions League.

Classifica di giornata
Con la sconfitta del Maradona, il Napoli abbandona le speranze di entrare in Europa dalla porta principale della UCL. L’Atalanta invece si 10mantiene alla distanza dal Bologna (-7), vincente contro la Salernitana (3-0) e accorcia sulla Roma, fermata sul pari (0-0) al Via del Mare contro il Lecce, ma sulla sua classifica pesa una gara da recuperare. Nella corsa alle posizioni europee, la Lazio trionfa contro la Juventus (1-0), la Fiorentina viene sconfitta dal Milan (1-2), mentre il Torino batte il Monza all’Olimpico Grande Torino (1-0). Nelle zone alte di classifica, l’Inter vittorioso contro l’Empoli (2-0) conferma il suo distacco dal Milan secondo (+14), e potrebbe aprire la strada ad un Derby di Milano valido per lo Scudetto. La Juventus sconfitta dalla Lazio (1-0), sente il fiato sul collo di un Bologna in rincorsa. Nella zona calda di classifica, giornata ricca di pareggi: l’Udinese strappa un punto al Mapei Stadium contro un Sassuolo in zona retrocessione (1-1), il Cagliari si ferma contro l’Hellas Verona (1-1), il Frosinone rimonta il Genoa per guadagnare un punticino prezioso per tirarsi fuori dalla zona rossa (1-1).

Pagelle
11Napoli: Meret 6.5; Di Lorenzo 5.5, Rrahmani 5, Juan Jesus 4.5, Mario Rui 5.5; Anguissa 5 (75′ Simeone s.v.), Lobotka 6, Traoré 5 (46′ Zielinski 6); Politano 5 (67′ Lindstrøm 5), Osimhen 6, Raspadori 5 (46′ Ngonge 5.5). Allenatore: Calzona 5

Atalanta: Carnesecchi 7; Scalvini 6.5 (72′ Toloi 6), Hien 7, Kolasinac 6 (67′ Djimsiti 6); Hateboer 6.5, De Roon 6.5, Ederson 6.5, Zappacosta 6.5 (60′ Ruggeri 6); Pasalic 7; Miranchuk 7.5 (60′ Koopmeiners 7), Scamacca 6.5 (60′ Lookman 6). Allenatore: Gasperini 7

I migliori
Miranchuk 7.5: Apre le danze con un palo al 2’, ma poi aggiusta la mira nel tap-in su assist di Pasalic. Sfiora la doppietta a cui si oppone solo Meret con un grande intervento. Un palo, un gol e un assist. What else?

Hein 7: Diventa l’ombra di Osimhen: lo marca sempre in anticipo, non cede mai uno scontro fisico da fare invidia a sport maggiormente da12contatto. Nel secondo tempo concede qualcosa in più, ma Carnesecchi gli copre le spalle.

Meret 6.5: Resta un po’ incollato alla linea di porta in occasione del primo gol orobico. Evita la debacle con un paio di interventi superlativi, che consegnano speranza alla squadra, ma non basta.

Zielinski 6: Farlo giocare in questo periodo è come lanciare la monetina: questa volta il sorteggio gli dà ragione. È il migliore dei suoi, sfiora anche il gol colpendo in pieno il palo.

Lobotka 6: In fase difensiva è lasciato al suo destino da mezz’ali tutt’altro che presenti. In fase di impostazione è asfissiato dal pressing di Pasalic, ma quando riesce a svincolarsene costruisce qualcosa, ma la squadra non lo segue.

I peggiori
14Juan Jesus 4.5: La testa va per altri lidi e lo si vede dalla sua prestazione: scelte basiche sbagliate e impostazioni mal riuscite. Lezioso nel controllo che concede lo 0-2 a Scamacca.

Anguissa 5: La versione peggiore di se stesso. Vaga per il campo cercando di riconquistare palla ma è sempre un passo indietro. Azzecca qualche passaggio in profondità che scardina la difesa avversaria.

Calzona 5: È il firmatario di una squadra priva di idea e con gravi lacune difensive. Già finito l’effetto fagiolo di Balzar?

Arbitro
Pairetto 5: Partita arbitrata al limite dell’insufficiente. Oscilla ampiamente nel suo modo di arbitrare e soprattutto nella gestione dei cartellini: si impermalosisce sulle proteste di Osimhen e manca il giallo ad Hateboer ad inizio gara, per fallo su Mario Rui, ed un secondo giallo a Kolasinac – poi sostituito da Gasperini prima che combini altri guai. 15
Il Napoli protesta in occasione di entrambe le reti: in occasione del primo, contatto Scamacca-Rrhamani che l’arbitro giudica regolare. Il contatto sembra troppo leggero per interrompere il gioco.
Discorso diverso per quanto riguarda il secondo gol: Hein salta scomposto su Osimhen, con l’avambraccio destro sul collo di Osimhen. Da questo recupero nasce l’azione dello 0-2. Sul prosieguo il contrasto tra Scamacca e Juan Jesus è regolare.

Nola, 2 aprile 2024