Le tue ali già esistono, tutto quello che devi fare è volare. La storia delle sorelle Mirabal. Matteo Tafuro. Nola
Le tue ali già esistono, tutto quello che devi fare è volare. La storia delle sorelle Mirabal
di Matteo Tafuro
“Durante un’epoca di predominio dei valori
tradizionalmente maschili di violenza,
repressione e forza bruta, dove la dittatura
non era altro se non l’iperbole del maschilismo,
in questo mondo maschilista si erse Minerva
per dimostrare fino a che punto ed in quale misura
il femminile è una forma di dissidenza”.
Dedé, unica sorella sopravvissuta
La risoluzione delle Nazioni Unite 54/134 del 17 dicembre 1999, evidenzia che per violenza contro le donne intende “qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata”.
Ricordare al mondo intero i concetti di uguaglianza e rispetto reciproco sia tra sessi opposti, nonché tra popoli di diverse culture e tradizioni, E’ IMPERATIVO CATEGORICO!
Le Figure che voglio mettere in risalto in questo 8 marzo del 2024 sono le sorelle Mirabal: Patria, Minerva e Maria Teresa
Siamo nell’inverno del 1960, la Repubblica Dominicana viveva il suo trentesimo anno sotto la dittatura di Rafael Trujillo.
Le sorelle Mirabal: Patria, Minerva e Maria Teresa, soprannominate las mariposas (le farfalle), mentre si recavano a far visita ai loro mariti imprigionati, furono fermate, portate in un posto isolato e brutalmente uccise a bastonate.
Dopo aver compiuto il triplice omicidio, la polizia cercò di occultare la verità facendola passare per uno sfortunato e mortale incidente stradale.
La notizia della morte di Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal, si diffuse rapidamente tra la popolazione dominicana, che capì subito che l’incidente stradale era solo una menzogna.
LA STORIA DELLE TRE SORELLE MIRABAL
Patria, Minerva e María Teresa Mirabal erano cresciute con la sorella Dedé e i genitori a Ojo de Agua, una frazione di Salcedo, una cittadina nel nord del paese, al confine della Valle del Cibao famosa per le piantagioni di cacao.
Avevano ricevuto un’ottima educazione, sviluppando una notevole sensibilità artistica e sociale, che inevitabilmente le portò a opporsi al regime di Trujillo.
La leggenda vuole che, nel 1949, il dittatore a una festa avrebbe ballato e discusso a lungo con l’affascinante Minerva, che però lo avrebbe offeso abbandonando la serata anzi tempo.
Farfalle era il nome di battaglia che le sorelle avevano scelto all’interno del movimento insurrezionale 14 de Junio, fondato da Minerva e dal marito Manuel Aurelio Tavárez Justo.
Tutti i membri del gruppo 14 de Junio, però, ben presto vennero arrestati.
Il 18 maggio 1960 Minerva, María Teresa e i rispettivi mariti subirono una condanna per sedizione e incarcerati.
Inaspettatamente, però, Trujillo in agosto aveva fatto liberare le due donne, molto probabilmente perché, proprio in quei giorni, nella Repubblica Dominicana arrivava una ispezione dell’Oea (l’Organizzazione degli stati americani).
L’Oea minacciava di infliggere sanzioni economiche al paese.
I mariti furono, invece, trasferiti nella fortezza di Puerto Plata, dove le sorelle Mirabal andavano a trovarli ogni venerdì.
Il 25 novembre 1960, mentre tornavano da una di queste visite, la Jeep, guidata dall’autista di famiglia Rufino de la Cruz e su cui viaggiava anche la sorella Patria, fu fermata da quattro sgherri di Trujillo, membri del Servicio de Inteligencia Militar, nel luogo detto La Cumbre.
Le tre sorelle e l’autista furono portati in un canneto e massacrati a colpi di bastone. I quattro cadaveri furono caricati sull’auto e spinta in un dirupo, per simulare un incidente stradale.
Patria aveva 36 anni e tre figli, Minerva 34 anni e due figli, María Teresa 25 anni e un figlio.
Sei mesi dopo, il 30 maggio 1961, il dittatore Trujillo veniva a sua volta assassinato, la sua auto fu colpita da 53 proiettili, una decina di chilometri fuori da Santo Domingo.
Dopo un breve lasso di tempo la verità sulla morte delle sorelle Mirabal venne a galla.
Vennero assassinate, perché il loro modo di essere femmine irritava il regime.
Guidavano, partecipavano a riunioni politiche, frequentavano l’università.
Erano belle, libere, colte, indipendenti.
Non avevano paura di esprimere le loro idee non stereotipate.
Il regime scelse di farle tacere!
È accaduto, sta accadendo!
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Nola, 8 marzo 2024