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Non uccidete il mondo dei giovani
di Matteo Tafuro

 

Oggi l’uomo pensa, agisce e vive grazie al credito che gli concede la speranza
Paolo VI

 

8Speranza: viva attesa di qualcosa, accompagnata da desiderio.

Così viene definita dal dizionario la speranza, nella sua accezione più generale.

Nel nostro vissuto quotidiano, siamo anestetizzati dall’apparire e dal pregiudizio, quindi la speranza è dei sognatori, di coloro che sono rivolti a ciò che non è reale.

Il primo a elaborare il concetto di speranza è stato il filosofo tedesco Ernst Bloch in “Il principio speranza”, scritto dal 1938 al 1958.

Bloch pone la sua analisi su come l’uomo, con la sua capacità di anticipare i progetti più alti, mette in moto lo sviluppo storico (coscienza anticipante).

Tale forza si manifesta sia nelle piccole forme storiche quali: le utopie sociali, le aspirazioni che caratterizzano la vita quotidiana, sia nelle grandi concezioni religiose, filosofiche.

Bloch, fa emergere che il non-ancora è la verità più profonda che dà valore reale alla speranza, intesa non più come astratto sogno campato in aria, ma come docta spes, cioè insegna che l’uomo, come individuo, parte e attore della comunità è continuamente spinto a superare e a trascendere il vissuto quotidiano, sia nel pensiero che nell’azione.

L’uomo è un essere che va sempre oltre, con forza e capacità, nel disegnare il dinamismo della realtà.

La speranza allora, non è solo un atteggiamento sentimentale, ma concreta forza di voler costruire, con precisione razionale, il mondo reale.3

Così accade nell’arte, ad esempio nella musica, dove osserviamo che, sulla base di una rigorosa sequenza matematica, essa suscita in noi un flusso di sentimenti.

Facciamo un passettino più in là e leggiamo: “La speranza non è in vendita” di Luigi Ciotti.

Il Don scrive: “In un mondo d’ingiustizie sempre più intollerabili, la speranza rischia di diventare quasi un lusso, un bene alla portata di pochi. Ma una speranza “d’elite”, una speranza che esclude, in realtà è una speranza falsa. E per fermare questa compravendita di speranze di seconda mano bisogna trasformare la denuncia dell’ingiustizia in impegno per costruire giustizia”.

L’invito è rivolto:

a chi si indigna, ma non si impegna.

A chi chiude gli occhi davanti ai disgraziati, rendendoli invisibili.

A chi trasforma la povertà e l’emigrazione in una colpa.

A certa Chiesa più ricca che coraggiosa.

A chi privatizza la speranza tenendosela tutta per sé e lasciando agli altri le briciole.

La speranza consiste nel coniugare, come se fossero verbi, le parole speranza e libertà e metterle in relazione nella pratica rivoluzionaria di ogni giorno.

In tutte queste forme essa non è qualcosa di puramente soggettivo, ma aspetto reale dello sviluppo concreto dell’essere.

don galloLa spinta a riappropriarci della speranza ci viene anche da don Andrea Gallo, che in “Non uccidete il futuro dei giovani” così scrive: “Una società diventata liquida come il mare può generare tempeste, proprio come il mare. E magari anche tzunami. C’è il rischio che i nostri giovani, specialmente quando saranno scomparsi i genitori che li mantengono ben oltre la maggiore età, si ribellino in massa come i sans papiers parigini e i giovani tunisini”.

I problemi sociali sono quindi il mondo immediato di ogni essere umano, che affronta la vita con la volontà di divenirne soggetto.

Leggere la presenza opprimente e asfissiante dello sfruttamento e della manipolazione dell’esistenza è una forma embrionale di presa di coscienza, che permette agli esploratori di speranza di cercare un luogo in cui denunciare.

Questo perché, nella lotta sociale, in un primo momento, il sapere si manifesta nella forma della protesta.

La protesta, una volta trovato il luogo in cui potersi esprimere, si trasforma in denuncia; scaturita dal confronto tra persone che pur essendo titolari degli stessi diritti vivono in condizioni molto diverse.

A sua volta, la denuncia si trasforma in critica e questa, spontaneamente, si trasforma in ribellione.

Speranza significa crescita e superamento delle difficoltà, investimento e tensione verso un’evoluzione che non può non avvenire con esiti felici.4

E’ pur vero che possono esserci eccessi, dovuti all’abbandono sociale, in quanto sono stato lasciato solo di fronte alla sfida educativa.

Non c’è problema!

Mi nutro di speranza per una continua ricerca di soluzioni, questo alimento diventa qualità necessaria per lo sviluppo umano.

In fondo produco, consumo e genero speranza a costo zero e rispettosa dell’ambiente.

Nola, 1 luglio 2023