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E non è obbligatorio essere eroi, 10 canzoni di Ligabue
di Emanuela Cristo

Premessa: chi scrive.. a Lucianone vuole un sacco bene. Perché lui c’era quando le giornate si dividevano tra la scuola, le prove a danza, gli amici del liceo e le prime cotte. Insomma, in quell’incasinatissimo periodo che è l’adolescenza, che poi, a pensarci bene, con le cose che si hanno in testa dopo i trent’anni… poi tanto incasinato non era, o meglio: “ridatemi quei casini là, che li preferisco a questi qua!”. Ad ogni modo Ligabue c’era, con le sue collanine da indio e lo stile da rocker dell’Emilia-Romagna. Era là con la sua chitarra e tutta la sua galleria di matti, ubriaconi, scemi del villaggio, eterni ultimi, sempre fuori tempo ma anche imperterriti sognatori. E le sue donne, tutte le donne che erano e sono la sua parte preferita dell’universo. E quante volte li hai rivisti come fossero vecchi amici, cantando a squarciagola in mezzo alla folla di un suo concerto!

Perciò, anche se adesso hai più del doppio degli anni di quando ti accompagnava a scuola intrufolato nel tuo walkman e un po’ l’hai perso di vista, il Liga rimane il tuo compagno di banco e di giornate di quelle con tutta la vita davanti. E quell’amico là… il suo bel pezzettino del tuo cuore ce l’avrà sempre. È stato difficilissimo selezionare solo 10 brani, sono rimaste fuori un sacco di cose belle…

1. Balliamo sul Mondo – 1990

“Siamo della stessa pasta, bionda, non la bevo sai, ce l’hai scritto che la vita non ti viene come vuoi”. Come a dire: mettiamo subito in chiaro le cose: la vita non gira benissimo e so che non è così solo per me, io i miei simili li riconosco. Questo però non significa che non bisogna continuare a provarci, quindi, visto che siamo in ballo… balliamo! Non avrebbe potuto presentarsi meglio il Liga. Primo brano dell’album di debutto chiamato semplicemente Ligabue. Quasi un manifesto programmatico della dimensione nella quale si muoverà da quel momento in avanti il rocker di Correggio. Uno dei pezzi preferiti dai fan ancora oggi e attesissimo ai concerti, una canzone fatta apposta per scaricare l’adrenalina, come sarà l’altro superclassico Urlando contro il cielo.

2. Non è Tempo per Noi – 1990

Ancora dall’album d’esordio, per definire meglio i tratti di “quelli come noi”, sempre un po’ fuori posto, con le spalle piene di errori, sempre un po’ irrequieti, sempre fuori tempo. Ma sempre e comunque degli ostinati sognatori. La dimensione comune a tutti i personaggi che popoleranno i brani di Luciano, da Walter il Mago a I Duri Hanno due Cuori, fino a Dove fermano i Treni e Piccola Città Eterna. Un andamento country per un grande classico.

3. Libera Nos a Malo – 1991

“Oh, mama, m’hanno creato tutto sbagliato. Oh, mama, però non riesco a capire il mio peccato.” Dal secondo album Lambrusco Coltelli Rose & Popcorn. Ligabue adotta un punto di vista ironico e scherzoso per affrontare il difficile rapporto con la libera sessualità che può sperimentare un cattolico, con il peso dell’originario senso di colpa che viene spesso indotto. Esce come primo singolo e l’intro semigregoriano è cantato dal Coro Monte Cusna.

4. Leggero – 1995

Buon Compleanno Elvis è l’album del successo travolgente, quello di Certe Notti, Hai un Momento Dio? e Vivo morto o X, per intenderci… Il brano chiude il disco con la sensazione che si prova nei momenti in cui si riesce a sentire un po’ meno il peso delle cose della vita. Un attimo di sospensione in cui si spinge il tasto pausa per godersi una tregua momentanea. Per Liga ha quasi il sapore di un promemoria di come vuole e deve provare a sentirsi sempre: “leggero, nel vestito migliore, sulla testa un po’ di sole ed in bocca una canzone.”

5. Quella Che Non Sei – 1995

Uno dei tanti brani che Luciano dedica all’universo femminile e alle sue mille sfumature e complessità. Un uomo che vede dall’esterno le difficoltà di una donna ad accettare sé stessa per quella che è, ma desidera farle sapere che a lui va bene così com’è, con la sua storia, e sarà sempre là per lei. “Quella che non sei non sei, ma io sono qua e se ti basterà, quella che non sei non sarai, a me basterà.”

6. Tra Palco e Realtà – 1997

Uno dei due inediti di Su e Giù da un Palco, primo disco live di Ligabue (l’altro inedito è Il Giorno di Dolore che Uno ha). Il testo parla da sé. È un’analisi molto lucida e precisa di quello che significa essere un cantante che ha raggiunto una certa soglia di popolarità. Sempre sotto i riflettori e continuamente col dito puntato di chi non aspetta altro che un passo falso e ha la presunzione di raccontare chi sei. Tema trattato in maniera leggermente diversa anche in Questa è la mia Vita.

7. Eri Bellissima – 2002

Da Fuori Come Va, un pezzo che sembra quasi chiudere il cerchio con Piccola Stella Senza Cielo. Se la protagonista del brano presente nel primo disco di Liga era una giovane ragazza ingenua e fragile, la donna di Eri Bellissima abita i ricordi di giovinezza di Luciano che, arrivato ad un’età matura, le chiede se è riuscita a tenere intatti i suoi sogni o se qualcosa si è perso per strada, nel viaggio della vita… insomma “adesso dimmi com’è andata?”.

8. Lettera a G – 2005

Una delle canzoni in cui Luciano mette maggiormente a nudo i propri sentimenti. Una dedica a Gianni, il cugino scomparso dopo una lunga malattia. Un brano col quale il rocker cerca di metabolizzare il dolore della perdita di quello che per lui era in realtà un fratello col quale aveva condiviso giochi, speranze, passioni e progetti. Il picco emotivo più profondo e intenso dell’album Nome e Cognome.

9. I Campi in Aprile – 2015

Giro del Mondo è il live che nasce dopo il successo del tour di Mondovisione e I Campi in Aprile è uno degli inediti. È dedicata ad un partigiano di nome Luciano Tondelli, di cui Luciano non sa nulla se non che è morto a 19 anni, solo dieci giorni prima del 25 aprile del ’45. Facendo jogging, il cantante si è imbattuto nella sua lapide e ha voluto provare ad immaginarne la storia.

10. La Ragazza dei tuoi Sogni – 2020

Singolo di lancio di 7 (per chi conosce il rocker di Correggio… un numero ricorrente), l’album di Luciano che arriva a trent’anni dal debutto. Ancora una volta Liga canta l’altra metà del cielo con il suo approccio appassionato di chi sa di trovarsi di fronte ad un universo che resterà sempre in parte un mistero… e va bene così. In questo caso il ritratto è quello di una donna che in realtà non ha ancora trovato, e tutto sommato, è un bene perché può continuare a godersi la ricerca: “la ragazza dei tuoi sogni, finché resta nei tuoi sogni puoi cercare ancora in giro.”

Napoli, 23 aprile 2024