mar 26 NOVEMBRE 2024 ore 07.55
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Gli Occhi della Tigre……
di Carlo Gimmelli

I Cannibali Azzurri Passeggiano sul Sassuolo e battono ogni record….Aspettando il Liverpool…

Nel lungo ponte di Ognissanti con la città sold out invasa dai turisti in un ottobre balneare, Il Napoli omaggia il compleanno del titolare dello Stadio soffiandogli il record di vittorie consecutive (13) con l’ennesimo poker, questa volta rifilato al povero Sassuolo.

Con la caduta di un Milan mediocre a Torino e della Lazio con la Salernitana, al momento, gli azzurri sembrano non avere rivali per qualità di gioco e continuità di risultati, a Sabato nel big match di Bergamo contro l’Atalanta se dovessero espugnare l’insidioso campo orobico si porterebbero a +8 sui bergamaschi e a + 6 sul Milan, insomma potrebbe essere il preludio per la fuga…..

Gli emiliani che pure non hanno demeritato, tentando almeno di azzardare qualche sortita offensiva e rinunciare al solito fortino (stile Mou) tipico di chi scende al Maradona, dopo venti minuti erano già fuori dal match, sperando che gli azzurri, sazi, limitassero le micidiali accelerate.

Ma, pur apprezzando il coraggio del tecnico Dionisi, pensare di affrontare sul piano del giuoco questo Napoli, gasato, esaltato, praticamente sovralimentato, è stato un suicidio tattico e lo stesso tecnico neroverde ha ammesso che ad oggi, “questo Napoli è imbattibile”; ancora una volta numeri, impietosi, irreali: 67% di possesso palla, 18 tiri in porta, 670 passaggi effettuati, nessun ammonito, 50 reti stagionali segnate in appena 17 partite.

Una orchestra perfetta ma ieri il tenore è stato Viktor Osimhen (8,5), primo nigeriano a segnare una tripletta in serie A, capocannoniere del campionato (nonostante una lunga assenza per infortunio) in gol da 4 gare consecutive, un piccolo buffetto a qualche sapientone che aveva ipotizzato un Napoli più efficace senza la sua presenza e la difficoltà a reinserirsi nel tiki taka spallettiano dopo la lunga assenza.

Osimhen, tra l’altro, è stato esemplare protagonista di un episodio che ne caratterizza lo spessore umano: Domenica, dopo il match vittorioso all’Olimpico, è stato avvicinato da un (sottopagato) steward in una zona riservata ai calciatori, rapido scambio di battute e l’immancabile selfie ambito dal ragazzo napoletano in trasferta lavorativa nella capitale; sorte ha voluto che l’innocente foto ricordo sia stata notata da una solerte capa del settore che ha degradato il sottoposto facendosi consegnare la pettorina sollevandolo dall’incarico; Viktor, spettatore dell’episodio, ha prima protestato con la responsabile per la severità del provvedimento, poi quando è venuto a conoscenza del risibile e vergognoso compenso dello steward per la giornata di lavoro si è dapprima inviperito stupefatto e poi ha chiesto il contatto telefonico del ragazzo promettendogli un lavoro a breve.

Va detto che Spalletti, al momento, oltre ad essere il demiurgo tecnico di una squadra che gioca il “calcio più bello d’Europa” (parole di Sacchi e Ruud Krol, gente che di estetica ne ha masticata) ha creato un gruppo, affamato si di visibilità e minutaggio, ma affiatato come pochi e Simeone (record pazzesco, in gol ogni 61 minuti: 6 reti in appena 366 minuti giocati) dopo la doppietta in Champions si accomoda serenamente in panca esultando ai gol del “rivale” Osimhen, e lo stesso vale per le “non riserve” Raspadori, Ndombelè, Politano, Zanoli, Ostigard…..

La partita è stata uno show sull’asse Kvara\Osimhen sin dal primo minuto con gli azzurri a trazione anteriore per archiviare la pratica: dopo tre minuti, Kvara (8) spizza di testa un cross al bacio di Di Lorenzo e Victor sul secondo palo insacca dopo un bel controllo volante; stesso copione al 18°, Di Lorenzo innesca il georgiano sulla fascia , strappo sul difensore e palla messa sul piattone di Osimhen che arriva in corsa e chiude la gara.

Kvara incanta, assist d’oro, corsa e un gol spettacolo al 35°: lancio illuminante del rinato Mario Rui (7.5, inizio stagione da incorniciare), il georgiano sul lato sinistro del limite dell’area stoppa in corsa col sinistro e al volo di destro in contro balzo inchioda il povero portiere! Tutto molto bello!

Applausi anche per il ritrovato Meret (7) , particolarmente coccolato dal pubblico, che sventa alcune insidiose conclusioni avversarie.

Nella ripresa, accademia e cambi per dare minutaggio a chi ha giocato poco (Demme, Zanoli, Raspadori) e dare fiato ai tenori, ma ancora Viktor show per il 4 a 0, che su uno sciagurato retropassaggio di una difesa avversaria in barca, si è presentato davanti al portiere e lo ha scavalcato con un delizioso pallonetto, standing ovation e pallone in bacheca per la sua prima tripletta italiana.

Prima della gara l’omaggio dello stadio a Diego che oggi avrebbe compiuto 62 anni con la statua finalmente esposta allo stadio dopo un anno di inspiegabile (o spiegabile?) accantonamento e la presenza dei compagni di squadra in tribuna e in campo.

L’amore grande, a volte asfissiante, di questa città per il suo Ambasciatore del calcio va oltre le tristi vicende giudiziarie e le carte bollate tra i figli, legittimi aspiranti tali i (presunti) manager e i tanti che per anni si sono allattati alla corte di un Campione troppo grande anche per se stesso.

Brutto episodio a fine gara, quando Kvara si è avvicinato al settore inferiore della curva A per donare la sua maglia ai una folto gruppo di connazionali, ormai in Georgia è un eroe nazionale e quando gli azzurri scendono in campo il paese si incolla alla TV, ma un minus habens indigeno ha pensato bene di strappare il prezioso cimelio dalle mani dei legittimi destinatari e darsela a gambe sugli spalti: una pessima figura che, però, non ha rovinato l’affetto che la comunità georgiana condivide con il tifo azzurro.

Martedì gli azzurri, già qualificati agli ottavi, a Liverpool per difendere il primo posto nell’attesissimo match contro i Reds, desiderosi di vendicare gli schiaffi dell’andata.

Sarà sfida vera, Spalletti vuole stupire l’Europa.

Napoli, 31 0ttobre 2022