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Una catena umana galleggiante alla Biennale di Venezia
di Martino Ariano

 

Quando si parla di arte contemporanea non si può non parlare di una delle vetrine internazionali più importanti in assoluto: La Biennale di Venezia.

Nonostante dal 1° Giugno Venezia sarà a numero chiuso e a pagamento, la 59ª Biennale d’Arte ha già aperto le sue porte e consegnato già i premi lo scorso 23 aprile e sarà visitabile fino al 27 novembre 2022 (ingresso 10€).

Un’edizione post-pandemica, la cui direzione artistica è a cura dell’italiana Cecilia Alemani, che curò già il Padiglione italiano nel 2017.

Il titolo scelto, Il latte dei sogni (The Milk of Dreams), deriva da quello del libro di fiabe dell’artista surrealista Leonora Carrington, in cui ogni cosa può essere trasformata con l’immaginazione.

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Articolata negli spazi del Padiglione centrale, dei Giardini della Biennale e nel complesso dell’Arsenale ed ospitante 213 artisti da 58 paesi del mondo e 1433 opere d’arte, affronta principalmente tre tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra uomo e tecnologie; e, infine, i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra.

Tra i vari padiglioni e le molteplici manifestazioni, ho scelto un’opera che riassume perfettamente i temi della Biennale, ma che soprattutto evidenzia le necessità contemporanee, sia sociali che ambientali.

L’opera in questione è Beyond Walls (Oltre le mura), un progetto dell’artista Saype.

Saype, nome d’arte del franco-svizzero Guillaume Legros, è tra i migliori land artist degli ultimi anni, famoso per i suoi “affreschi sulla terra”, pezzi di terra diventano per lui una tela, su cui dipinge le sue opere, coprendo mq.

Tutte le sue creazioni sono studiate e i materiali utilizzati 100% naturali, dalla polvere di marmo al carbone, dalla sabbia al laterite, dalla vernice riciclabile al caglio, usato come collante

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Quella presentata a Venezia, su un’enorme chiatta, generalmente usata per il trasporto merci, è solo la più recente versione del progetto, il quale ebbe inizio ai piedi della Torre Eiffel a Parigi nel 2019.

3Beyond Walls, Fase 1, Vernice biodegradabile su erba, 15.000 mq, Parigi

Beyond Walls è un progetto globale, che ha viaggiato e viaggerà in tutto il mondo.

Ogni tappa diviene una sfida, perché ogni terreno, ogni località richiede uno studio, un disegno e una tecnica sempre diversi. A Venezia, ad esempio, la catena umana fatta di erba, si è dovuta adattare ad una zolla galleggiante e muovibile.

Tappa dopo tappa, un’enorme catena umana si estende intorno al mondo. Una catena fatta da un intreccio di braccia, avente una forte valenza comunicativa ed emotiva.

La stretta è forte, energica e non presenta pregiudizi di nessun tipo: etnie e sessi sono uniti, vincendo barriere, problemi socio-politici ed economici e soprattutto superando tanti muri. Una catena simbolo di collaborazione, fiducia, empatia e sostegno reciproco. 

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Mai come ora tale stretta, tale gesto, tale simbolo è necessario e significativo.

Non solo per via delle guerre, ma anche per il nostro pianeta.

La ricchezza di linguaggi espressivi, la ricerca, la semplice e non banale creatività contemporanea genera nuovi mondi, ma soprattutto ci presenta nuovi modi di vedere e di pensare.

L’arte smuove le coscienze, ma non lo fa per semplice diletto, lo fa affinché, mediante la sensibilizzazione, l’uomo possa cambiare qualcosa, possa migliorare, possa fare delle scelte più umane ed ecologiche.  

La Biennale di Venezia, come tutte le altre mostre nazionali ed internazionali, mostra chiaramente come l’arte sia motore di ricerca, di innovazione e come sia un perfetto interprete dei grandi avvenimenti del presente, tra conoscenza e consapevolezza.

Sta a noi tendere il braccio, la mano, porre l’orecchio ed attivare cervello e cuore.

Siamo esseri pensanti? Allora perché non pensiamo prima di agire o di parlare!

Madrid, 26 aprile 2023