Ansia da prestazione….
Ansia da prestazione….
di Carlo Gimmelli
Il Napoli non sa più vincere al Maradona e crolla emotivamente contro la Fiorentina.
Ci risiamo, ancora una volta gli azzurri falliscono il sorpasso contro le milanesi e contro una ottima Fiorentina che trova la migliore prestazione stagionale perdono la quinta partita tra le mura “amiche” e soprattutto a sei giornate dal termine, certezze e fiducia.
Il Maradona si presenta euforico e sold out come accade da qualche tempo, la città, matura e consapevole, accompagna gli spallettiani con l’entusiasmo di “quegli” anni; già, forse è proprio questo il problema.
Gli azzurri paradossalmente hanno fatto del loro fortino un tallone d’Achille, delle 6 sconfitte totali 5 le hanno confezionate tra le mura amiche: la squadra ha la sindrome del Maradona (qualcuno dice trattasi della vendetta di San Paolo che ha perso la titolarità dello stadio!).
Spalletti lo ha ricordato più volte: troppa adrenalina, troppa frenesia di assecondare l’entusiasmo che a Napoli ti fa volare ma può incantarti; troppi giocatori talentuosi ma disabituati ai grandi palcoscenici, manca il vero leader che sferzi i compagni quando il gioco si fa duro, Insigne, capitano, non lo è più e forse non lo è mai stato.
Una partita stregata cominciata con una partenza fulminea per intimidire i viola che, con la loro difesa altissima, sembravano offrire le praterie ideali per le folate di Osimhen.
Ma è stato un fuoco di paglia, i viola hanno subito fatto capire che non ci stavano a fare la parte degli sparring partners e Italiano, che dai tempi dello Spezia indichiamo come il migliore allenatore emergente, si prende il controllo del centrocampo e, sfruttando i velocissimi e tecnici attaccanti Gonzales e Cabral, rintuzza gli attacchi disordinati degli azzurri e riparte mettendo in difficoltà la difesa azzurra.
Sul banco degli imputati Zielinsky e Fabian Ruiz, troppo “allegri” e svagati contro il centrocampo aggressivo viola, incapaci di inventare una giocata e supportare lo stoico Osimhen che rincorreva, solitario, palle lunghe e improbabili.
La fiorentina, logico, passa alla mezzora, difesa scoperta sulle fasce e da un cross partito da fondocampo e successivo controcross dalla parte opposta, Gonzales raccoglie al volo un rinvio di Rrahmani e dal dischetto Fredda Ospina.
Napoli in bambola, incapace di reagire con i viola che fanno il bello e cattivo tempo ma Mario Rui nel finale di frazione si divora un gol fatto spedendo in curva col piede maleducato una palla a tre metri da Terracciano, già a terra.
Nella ripresa Napoli ovviamente arrembante e con Mertens e Lozano in campo: finalmente su uno dei pochi lanci illuminanti di Insigne Osimhen si beve l’avversario e mette una palla d’oro all’indietro per Ciro Mertens che arriva a rimorchio da dietro e con un colpo di biliardo infila il portiere.
Il Napoli ci crede, vuole ripetere l’impresa contro l’Udinese ma la Fiorentina è altra roba, in campo ci sono 4 attaccanti e Spalletti non ridà equilibrio alla squadra che si sbilancia troppo alla ricerca della vittoria: una pacchia per i veloci attaccanti viola che trovano praterie in contropiede.
Fatale il raddoppio dei toscani; palla persa a centrocampo e ancora Gonzales crossa per Ikonè, appena entrato, che dal limite sinistro dell’area prende la mira e tira una sassata sotto le gambe di un molle Zanoli.
Questa volta gli azzurri accusano la mazzata, lo stadio fa salire l’urlo assordante ma mancano idee ed energie.
Con la difesa scoperta Rrahmani perde una palla micidiale sulla trequarti e Malè apre per Cabral, Lobotka scivola e il viola fa partire un tirraggiro da sinistra perfetto (un tempo lontano specialità della casa) che trafigge Ospina e chiude il match.
Nel finale la speranza si riaccende con il fantastico gol di Osimhen che addomestica un difficile lancio di Mario Rui e al volo spacca la rete con una bomba di destro, ma il tempo è ormai scaduto, nel recupero solo confusione e tanta rabbia per una gara persa sul filo dei nervi.
Unica consolazione (o forse rabbia!): il Milan non scappa e incappa nel secondo pari a reti bianche consecutivo, ora i rossoneri sono a + 2 sui partenopei mentre l’Inter li affianca con una gara da recuperare.
Forse nulla è ancora perduto irrimediabilmente ma la paura che attanaglia gli azzurri ad un passo dall’impresa è più un affare psicologico che tattico.
Lunedì in Albis ancora un match ad alta quota contro la Roma, ancora al Maradona ma forse questa non è una buona notizia.
Serena Pasqua a tutti.
Napoli, 12 aprile 2022