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Fuga per la vittoria…?

di Carlo Gimmelli

Dopo la aver asfaltato Udinese e Samp in trasferta e passeggiato in allenamento contro il povero Cagliari dell’ex Mazzarri, il Napoli di Spalletti eguaglia il primato del Comandante Sarri del 2017/18 infilando una sestina vincente in attesa di andare a Firenze a cercare lo storico record delle sette vittorie consecutive.

Nell’attesa il tecnico e lo stranamente silenzioso Dela si godono dall’alto un primato di numeri, ma soprattutto di gioco, francamente inatteso dopo una campagna acquisti sparagnina criticata dai tifosi ma soprattutto dai cosiddetti “esperti del giorno dopo”.

L’ineffabile romano, infatti dopo la sciagurata mancata qualificazione Champions, persa ai titoli di coda contro un anonimo Verona in circostanze mai del tutto chiarite (una “vendetta” della squadra contro la società? Un allenatore già con la testa altrove? Uno spogliatoio spaccato? Ah, saperlo!), subito dopo il fischio finale aveva licenziato rabbiosamente Gattuso via Twitter, e dichiarato che tutti i giocatori erano sul mercato di fronte ad un offerta congrua, capitano compreso.

Già, infatti è ancora in atto la telenovela del rinnovo contrattuale del neocampione d’Europa Insigne, in scadenza nel 2021 che attende segnali dalla società ma De Laurentiis è un osso duro: in una fase di contenimento dei costi non intende concedere aumenti ad un giocatore di trent’anni, anzi la proposta di rinnovo sarebbe al ribasso e la possibilità che a fine stagione si passi ai saluti è abbastanza concreta.

Del resto il romano non ha mai amato i totem.

La paccata di milioni della Champions persi senza un perché, almeno nelle dichiarazioni di De Laurentiis avrebbe ridimensionato le ambizioni della società che un po’ per la crisi post Covid, un po’ per le regole del fairplay finanziario e un po’ per la chiacchierata tirchieria del presidente, ha sfoltito decisamente la rosa liberandosi di qualche ingaggio pesante e ha inserito nuovi acquisti in prestito o svincolati.

Ma il vero colpo di mercato De Laurentiis lo aveva riservato per la panca rimettendo in pista il disoccupato Spalletti, fermo da due anni, dopo la non esaltante esperienza all’Inter ; ma, probabilmente, il caos societario della Beneamata e il caso Icardi non furono fatali al tecnico di Certaldo che qualche anno prima aveva esaltato la piazza di Roma con trofei, record di punti ancora imbattuto (2017) e un gioco spettacolare.

Partito a luglio tra la tiepida indifferenza dei tifosi e senza proclami, Spalletti ha saputo gradualmente costruire un rapporto di stima con i giocatori riuscendo, finora, ad ottenere il massimo anche dai non titolari emarginati da Gattuso e contando sul fatto che la società non ha smantellato la squadra, non cedendo nessun pezzo pregiato.

Ma la vera chicca, capolavoro del direttore sportivo Giuntoli, è stato l’arrivo del camerunense Frank Anguissa, arrivato in prestito per un tozzo di pane con diritto di riscatto e liquidato sciaguratamente dal Fulham: finora si è rivelato padrone del centrocampo, quantità e qualità, sradicatore di palloni sanguinosi, tecnico e potente, già idolo della tifoseria che sta ritornando ad affollare lo stadio Maradona.

Il tecnico ha saputo creare la linea verticale perfetta tra difesa e attacco: Koulibaly tornato ai livelli mondiali del periodo Sarri, Anguissa eil giovane e famelico nigeriano Victor Osimhen, devastante in campo aperto, segna e fa segnare, piace già ai top club europei e il De Laurentiis starebbe già pensando di blindarlo con un ricco contratto per poi costringere qualche superclub a svenarsi per prenderlo.

Superfluo dire che siamo ancora agli inizi, la strada è lunghissima, l’Europa League che Spalletti ha dichiarato di non voler snobbare potrebbe togliere alla lunga energie e brillantezza ma anche le altre hanno le coppe e, al momento, tranne Milan e Atalanta, molte hanno problemi di gioco e di risultati, se Spalletti riuscirà a tenere a bada il fiammeggiante e pericoloso entusiasmo napoletano, quest’anno potrebbe riservare qualche risultato inatteso.

Per il momento fa il pompiere parlando di un “condominio di sette squadre” ma il Toscanaccio sa che ha in mano parecchi millesimi in più….

Napoli, 28 settembre 2021