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Una passeggiata per Madrid
di Martino Ariano

 

TERZA TAPPA

Ripartendo dal Tempio di Debod, ritorniamo a Plaza de España e dirigiamoci verso una delle strade più caratteristiche ed eclettiche di Madrid: GRAN VIA

Una delle arterie stradali più importanti della città, che divide il centro in due e che collega la parte occidentale (Arguelles) con quella orientale (Salamanca).

È considerata la Broadway d’Europa.

Durante la sua storia ebbe moltissimi nomi, così come fu travagliata la sua realizzazione.

Nasce come frutto di una riforma del centro storico di Madrid e la sua progettazione e successiva costruzione fu un importante impulso architettonico per la capitale, che vide la costruzione dei primi grattacieli e nuovi stili architettonici.

Le prime idee presero vita nel 1862, ma il progetto finale fu presentato nel 1899 e fu quello degli architetti José López Salaberry e Francisco Octavio Palacios.

Per la realizzazione di questa arteria stradale furono abbattute 300 case e cancellate o deviate 50 strade e in diverse piazze.

1La costruzione iniziò nel 1910 e terminò nel 1929. Ma le modifiche, i restauri e gli ampliamenti sono terminati solo nel 2018. Non contando la rinnovazione della fermata metro Gran Via, che ha visto il ripristino del tempietto dell’architetto Antonio Palacios del 1919.

È divisa in tre sezioni: da Plaza de España a Callao; da Callao a Calle de Montera (Red de San Luis), dove si trova la fermata metro di Gran Via con il tempietto di Palacios, citato sopra; da Calle de Montera all’incontrocio con Calle Alcalá. Ognuno di questi tratti è caratterizzato da stili architettonici particolari e frutto dell’epoca di costruzione.

Seguendo la nostra passeggiata, armati di fotocamera e portafoglio per un pò di shopping, vediamo passo a passo ogni sezione, ogni tratto.

Partendo da Plaza de España, ci imbattiamo nel tratto che ci porta a Callao.

Storicamente è l’ultimo tratto realizzato: iniziato nel 1925, fu terminato nel 1929. La sua costruzione fu più difficile, in quanto non seguiva un tracciato stradale preesistente, come gli altri due tratti. Per la sua realizzazione furono cancellate 10 strade e rinnovate 9 strade e tre piazze, che diedero vita a Plaza de España.

È il tratto dedicato al tempo libero, ospitando cinema, teatri e bar. Gli edifici architettonicamente sono più moderni e presentano uno stile più razionalista e contemporaneo.

Tra questi da citare sono:

-       Edificio Coliseum (n° 78), progettato dagli architetti Casto Fernández-Shaw e Pedro Muguruza e commissariato da Jacinto Guerrero, fu costruito tra il 1931 e 1933 in stile americano. Ospita al piano terra uno dei cinema della città.

-       Edificio Lope de Vega (n° 53, 55, 57, 59), progettato da Joaquin e Julian Otamedi, fu costruito tra il 1945 e 1949. Ospita un hotel, un cinema (in origine un teatro) ed un centro commerciale sotterraneo.

-       Gran Via 48, realizzato tra il 2010 e il 2013 sotto il progetto di Rafel de La-Hoz, è il primo edificio del XXI secolo. Ha uno stile contemporaneo ed innovativo, che contrasta fortemente con gli altri edifici della strada, rompendone l’estetica generale e rendendola ancora più eclettica.

-       Edificio Carrion (n° 41), conosciuto come Edificio Capitol, fu realizzato tra il 1931 e il 1933 da Luis Martínez-Feduchi e Vicente Eced y Eced. Iconico con la sua insegna della Schweppes, è in stile espressionista. Ospita un hotel, un cinema ed un negozio di abbigliamento.

2Con la sua insegna illumina la già illuminata e caotica Plaza Callao, un punto nevralgico per la città.

Da qui inizia il secondo tratto della Gran Via, realizzato tra il 1917 e il 1922, è denominato Boulevard, perché fu pensato come luogo per lo shopping. Infatti, qui furono aperti i primi grandi magazzini madrileni, gli Almacenes Madrid-Paris e molte compagnie d’assicurazione.

Dagli anni 50 vennero sostituiti da hotel, bar e negozi.

Tra gli edifici da osservare con particolare attenzione troviamo:

-       Palacio de la Prensa (n° 46), che si affaccia su Plaza Callao, fu realizzato tra il 1924 e il 1928 da Pedro Muguruza  Otaño. Inizialmente fu la sede di alcune testate giornalistiche. Con la sua originare facciata in mattoni a forma di arco di trionfo è in stile classicista moderno.

3-       Seguros la Adriatica (n° 39), è un altro edificio che si affaccia su Plaza Callao, realizzato tra il 1926 e il 1928 dall’architetto Luis Sainz de los Terrenos, caratterizzato dalla sua facciata ad angolo, con una torre, culminante in tempietto con una cupola.

-       Hotel Atlantico (n° 38), realizzato tra il 1920 e il 1923 dall’architetto Joaquín Saldaña y López, cattura l’attenzione per la sua facciata eclettica che strizza l’occhio al neoclassicismo e all’architettura organica. Ospita uno deigli hotel emblematici della città.

4-       Edificio Madrid-Paris (n° 32) progettato da Teodoro de Anasagasti, fu costruito tra 1922 e il 1924 in stile razionalista. Fu pensato per accogliere i Grandi Magazzini di Madrid, oggi continua la sua vocazione ospitando lo store 0 di Primark.

-       Edificio Telefonica (n° 28) fu costruito per alloggiare la Compagnia Telefonica Nazionale Spagnola (CTNE) dall’architetto Ignacio de Cardenas Pastor tra il 1926 e il 1929. Fino al 1953 fu l’edificio più alto d’Europa. Attualmente è sede della società Telefonica di Spagna SAU (Movistar). Inizialmente insieme all’architetto Juan Moya si pensò ad uno stile barocco, ma man mano che si procedeva alla costruzione si eliminarono i decori e i dettagli barocchi. L’unico elemento in barocco visibile è il portale, che si eleva per 3 piani.

5-       Casa Matesanz (n° 27) realizzato tra 1919 e il 1923 da Antonio Palacios è in pieno stile americano, caratterizzato da arcate neoclassiche intervallate da vetrate. Uno dei simboli dell’eclettismo della città.

L’ultimo tratto di strada da fare è quella che ci porta fino all’incrocio di Calle de Alcalá. Questo tratto di strada è stato il primo ad essere realizzato, tra il 1910 e il 1915.

Nasce per ospitare edifici dediti al lusso. Gli edifici si presentano architettonicamente con stili più storicizzati: neobarocco, neorinascimentale e Art-Decò.

Tra gli edifici da osservare e scattare una fotografia troviamo:

-       Casino Militar (n° 13), il cui nome è Centro Cultural de los Ejércitos, fu realizzato da Eduardo Sanchez Eznarriaga tra il 1914 e il 1916. Forte è lo stile eclettico della facciata angolare, con influenze del barocco spagnolo ed elementi in ferro e vetro, come la pensilina dell’ingresso.

-      Hotel de las Letras (n° 11), conosciuto anche come Casa del Conte di Artaza, fu costruito tra il 1915 e il 1917 dall’architetto Cesareo Iradier. Fu il conte di Artaza a volere tale costruzione, dopo aver acquistato il terreno dove sorgeva un precedente hotel. Lo stile architettonico è il neoplateresco.

-      La Gran Peña (n° 2), progettato da Eduardo Gamba Sanz e Antonio de Zumarraga nel 1917. In origine ospitante un circolo sociale privato collegato all’esercito spagnolo, ma attualmente, dopo gli eventi storici del 900 è sede di un hotel di lusso.

-      Edificio Grassy (n° 1), fu uno dei primi edifici ad essere costruito nel 1916-1917 da Eladio Laredo y Carranza. Il nome si deve all’orologiaio Alejandro Grassy che nel 1952 vi aprì un negozio di lusso. Durante la sua esistenza è sempre stato sede di case di lusso dell’orologeria, fino ad oggi con la casa Rolex, che vi ha installato un museo dell’orologeria e finanziando un imponente restaurazione. Grazie a quest’ultima è possibile godere della sua stupenda e candida architettura fortemente eclettica: troviamo elementi del barocco; vetrate e decorazioni floreali tipici del Art Noveau; elementi dello stile plateresco; o dettagli tardomodernisti, come la sua forma torreggiante. Una vera chicca architettonica ed eclettica.

6-       Infine, ci imbattiamo in un edificio divenuto simbolo della città il Metropolis, che si trova all’angolo con Calle Alcalà, iniziato nel 1909 dagli architetti francesi Jules e Raymond Février sotto commissione della compagnia d’assicurazioni La Union y el Fénix, fu terminato nel 1910 dallo spagnolo Luis Esteve Fernandez-Caballero. Caratterizzato dal suo aspetto torrificato, cattura l’attenzione non solo per l’altezza ma anche per la sua facciata e soprattuto per la sua cupola.

7In generale come si può dedurre è un mix di stili architettonici, rendendolo un ennesimo ed eccellente esempio dell’eclettismo. Troviamo così elementi neorinascimentali, neoclassici, neobarocchi e decorazioni moderniste, coniugati in chiave francese. Come al suo vicino Grassy, anch’esso spicca per il colore bianco di facciata e per le sue decorazioni, ma ciò che lo rende originale resta la sua cupola. Essa spicca sia per il suo colore nero, dovuto all’ardesia e sia per le sue decorazioni dorate e per l’enorme statua bronzea in cima. Le decorazioni dorate sono in vero oro 24 carati. La statua in cima, quella attuale, rappresentante l’allegoria della Libertà (Nike alata) dello scultore Federico Coullaut Valera, fu installata solo nel 1972, mentre originariamente vi si ergeva Ganimede su una Fenice, opera dello scultore René de Saint-Marceaux, ora visibile al n° 33 del Paseo della Castellana (una copia si può osservare in cima all’Edificio Madrid-Paris, sede di Primark).

Dopo la foto di rito all’ennesimo simbolo di Madrid, raggiungiamo un altro luogo iconico della città: Plaza de Cibeles.

Al centro padroneggia un’enorme fontana: Fuente de la Cibeles.

8La fontana circolare, caratterizzata dalla statua di Cibele (dea della Natura e della fertilità) seduta su un carro trainato da leoni, fu costruita alla fine del XVIII secolo da Francisco Gutierrez e Robert Micheal. In origine era orientata diversamente e spesso durante la sua storia fu spostata. Oltre a essere simbolo e snodo nevralgico della città e del calcio spagnolo è associata a un aneddoto molto curioso: si pensa che al disotto di essa (35 m di profondità) ci fosse il caveau della vicina Banca di Spagna e che fungesse da sistema di sicurezza, in quanto le sue acque verrebbero automaticamente canalizzate per inondare il caveau nel momento in cui ci fosse stato un furto.

Tornando alla piazza e guardandoci intorno, troviamo moltissimi edifici monumentali:

-       La sede centrale della Banca di Spagna con uno stile architettonico imponente e ricco. Opera degli architetti Eduardo de Adaro e Severiano Sainz de la Lastra, è in pieno stile eclettico con elementi neoclassici in facciata, ringhiere e cancellate in stile floreale, vetrate in stile simbolista.

-       Casa de América, un palazzo ottocentesco costruito tra il 1877 e il 1900 (quando terminarono le decorazioni interne) ad opera di Carlos Colubí, Adolf Ombrecht e Manuel Aníbal Álvarez, per la dimora del marchese di Linares.

Anch’esso è in stile eclettico, dove si combinano armonicamente lo stile lussuoso francese (Luigi XV e Luigi XVI), l’opulente Rococò italiano. I suoi interni, in pieno stile eclettico, sono una successione di meraviglie e di stili, da quello classico a quello orientale. È uno dei edifici del XIX secolo meglio conservati in Spagna.

-       Palacio de Comunicaciones, attuale sede del Comune di Madrid. Simbolo non solo della città ma anche dello stile architettonico di Antonio Palacios, fu realizzato da quest’ultimo, insieme a Joaquín Otamendi, tra il 1907 e il 1919.

Con la sua facciata bianca è anch’esso in stile eclettico, più neoplateresco, con influenze neogotiche e della Secessione viennese. L’edificio presenta diversi ambienti: lo storico Patio Operativo Postale e Telegrafico, al 2° piano, ospitante un punto d’informazione della città; CentroCentro, un enorme spazio espositivo d’arte contemporanea che si estende sul 1°, 3°, 4° e 5° piano; la Galleria di Cristallo, un enorme patio coperto da una volta in ferro e cristallo, che ospita vari eventi e ferie; al disotto di essa si trova l’Auditorium Caja de Música.

9Si conclude qui la nostra terza tappa, nel cuore di Madrid.

Soffermiamoci a visitare le esposizioni presenti e rilassiamoci con una bella Piña Colada su una delle tante terrazze presenti nella città di Madrid.

Alla prossima tappa

Hasta luego!

 

Madrid, 17 settembre 2022