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Riflettere sul 25 aprile Festa della Liberazione
di Tina Pollice

manifesto_25_aprile_2021_tinySono 76 anni che il 25 aprile si ricorda la Liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista del paese.

È conosciuta anche come anniversario della Resistenza dedicata al valore dei partigiani di ogni fronte, che a partire dal 1943, contribuirono alla liberazione dell’Italia.

Le formazioni partigiane si costituirono nel corso della seconda guerra mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, per iniziativa di antifascisti e militari del dissolto regio esercito.

La resistenza assunse consistenza grazie alla vasta partecipazione di operai, contadini e dei giovani obiettori alla leva della Repubblica di Salò che portarono all’esercito partigiano circa 300.000 persone.

Le “bande” partigiane diedero vita alla resistenza armata contro l’occupazione nazista e contro il collaborazionismo fascista ed è per tale ragione che fu nel contempo non solo una guerra di liberazione dallo straniero, ma, una guerra civile.

L’azione della Resistenza fu coordinata dai Comitati di Liberazione Nazionali, il primo dei quali si costituì a Roma il 9 settembre 1943 mentre il Re e Badoglio fuggivano.

Nei CLN erano rappresentati partiti ricostituitisi durante il 1943. Infatti le formazioni partigiane si distinguevano per il loro orientamento politico: le brigate Garibaldi (comuniste), le Matteotti (socialiste) Giustizia e Libertà (partito d’azione).

Nel giugno 1944 si costituì il CLN Alta Italia. Accanto a questi gruppi si affiancò la partecipazione diretta della popolazione civile e grazie alla2 loro azione molte zone furono liberate dai partigiani prima dell’arrivo degli alleati.

Le rappresaglie tedesche furono feroci basti ricordare i 335 civili massacrati a Roma nelle Fosse Ardeatine e la strage di Marzabotto nei pressi di Bologna con 1830 vittime.

Grande importanza rivestirono anche altre forme di resistenza come il grande sciopero generale, marzo 1944, l’unico nell’Europa occupata dai nazisti, che bloccò la produzione del triangolo industriale.

Nella primavera del 1945 le truppe anglo americane sfondarono la linea gotica che si sviluppava da La Spezia sino a Rimini lungo l’Appenino estendendosi nella Pianura Padana.

Il 25 aprile la resistenza italiana poteva contare più di 200.000 uomini, scatenò l’insurrezione nazionale contro i tedeschi. Mussolini tentò la fuga in Svizzera unendosi ad una colonna tedesca ma riconosciuto e catturato dai partigiani fu giustiziato il 28 aprile nel villaggio di Dongo insieme alla compagna Claretta Petacci ed altri gerarchi. I loro corpi, appesi per i piedi, esposti in Piazza Loreto a Milano.

In sintesi la storia.

Il messaggio che ci hanno lasciato i caduti in quei bellissimi documenti, che sono le lettere dei condannati a morte della Resistenza, era un messaggio di fede in una riforma della società nella libertà, nella dignità, nella giustizia, nell’odio per i soprusi, nell’amore dei poveri e degli oppressi.  Un progetto tutto da verificare. Cosa ne abbiamo fatto di questo messaggio?
Abbiamo davanti a noi un’Italia senza fede, incredula, come sempre, in cui dilaga la corruzione, la sfiducia negli ideali, la rassegnazione di fronte al fatto compiuto, la furberia e lo spirito di sopraffazione del più forte sul più debole.
Non sono morti per questo coloro che oggi commemoriamo.
Parole di Norberto Bobbio. Scritte il 25 aprile del 1961. E oggi?

Quale è la resistenza ai soprusi ed alla corruzione che dilaniano l’Italia; chi sono, se ci sono, i nuovi resistenti, i “partigiani”?

miniatura-25aprilemanifestoL’uso e l’abuso di strumenti democratici quali i referendum ed elezioni continue han permesso la disaffezione dalla politica accrescendo quello che sarebbe divenuto il primo partito in Italia, l’astensionismo, lasciando il campo e la rappresentanza agli ignoranti, che grande caos al momento attuale procurano nella popolazione.

Ma, proprio la nostra storia insegna che quando la misura è colma il popolo reagisce e si organizza, e, lo abbiamo visto con la democrazia partecipata che, seppur con limiti da rivedere, ha fatto arrivare il grido di dolore e la necessità di amministrare con meno corruzione e meno ladroneria.

Flagellati dalla pandemia, dalla necessità di risolvere e correggere il “sistema” spetta a tutti noi essere cittadini responsabili, e, fare la propria parte, tocca all’informazione fare il proprio dovere, informare correttamente ed asetticamente libera dalle pressioni di lobby, spetta ai rappresentanti eletti in Parlamento essere all’altezza del proprio ruolo e della propria missione da svolgere.

Solo l’attuazione di costumi corretti rende e renderà onore al progetto e agli ideali dei resistenti del 25 aprile 1945. Buon 25 aprile e buona rinascita  a tutti noi!

Napoli, 25 aprile 2021