Progettare un’isola ecologica in un condominio per perseguire l’economia circolare
Progettare un’isola ecologica in un condominio per perseguire l’economia circolare
di Pasquale Falco
Che cos’è l’economia circolare?
“È un’economia industriale
concettualmente rigenerativa
e che riproduce la natura
nel migliorare e ottimizzare
in modo attivo i sistemi
mediante i quali opera”
La progettazione di un’isola ecologica condominiale, non può essere affidata alla buona volontà o semplicemente allo spiccato senso civico dei condomini.
Vediamo da vicino una metodologia di calcolo alla base della sua concretizzazione progettuale.
Un’ isola ecologica condominiale, deve accogliere i rifiuti in attesa dei prelievi del servizio di raccolta e prevedere anche una compostiera per la trasformazione dell’umido in ammendante per i suoli.
Il nostro percorso delineerà i passaggi per la scelta dimensionale e dell’apparecchiatura, il calcolo del compost prodotto e il suo utilizzo, l’allestimento dell’impianto e i presidi adottati e infine la procedura autorizzativa da seguire.
Per conoscere la produzione di rifiuto organico, è stata calcolata la quantità di frazione umida prodotta nell’anno da tutte le 40 utenze condominiali, analizzate, che è risultata di poco superiori alle 20 tonnellate (20.848,8 kg, così come al foglio di calcolo di Figura1).
Per trattare tali quantitativi si installerà una compostiera con potenzialità annua di 30 tonnellate.
Questa taglia risulta la più adeguata, considerato che, occorrerà:
- compostare anche sfalci e ramaglie provenienti dalla manutenzione del verde condominiale;
- assicurare la giusta umidità e il corretto rapporto fra carbonio ed azoto nel materiale da compostare;
- aggiungere all’organico un’ulteriore quota di strutturante e/o pellet (almeno il 5% della massa totale).
La compostiera sarà del tipo meccanizzata, a doppia vasca (per la fase di decomposizione iniziale e la prima maturazione) con agitatori ad aspi, dotata:
- dei sistemi di misurazione della temperatura,
- di triturazione del rifiuto introdotto,
- di dosaggio di strutturante/pellet,
- di maturatore e di vagliatore finale.
L’intera apparecchiatura sarà a tenuta, totalmente chiusa ed in leggera depressione grazie all’azione di un aspiratore, che garantirà l’aerazione della massa in decomposizione e convoglierà il flusso ad un biofiltro.
Il materiale biofiltrante, a ricambio semestrale, verrà riciclato come strutturante nella compostiera unitamente alle condense del circuito di aerazione.
Per quanto riguarda la produzione di compost, alla luce di un calo ponderale del 70% del materiale organico di partenza (circa 22.000 kg), si calcola una produzione annua complessiva di compost di 6.600 kg, previo periodo di lunga maturazione (3-4 mesi).
Il quantitativo di compost sarà utilizzato come ammendante dei suoli delle aiuole e delle aree a verde condominiali.
La distribuzione rispetterà mediamente un rapporto pari a 5,5 kg/mq, che, per dare un’idea dell’apporto, corrispondono ad uno spessore di circa 5 mm a metro quadrato di suolo.
Il compost, comunque, potrà essere ceduto anche a condomini che ne facciano richiesta, per l’utilizzo in seconde case e in orti per produzioni alimentari dislocati altrove, atteso che rispetterà i limiti previsti dalla normativa sui fertilizzanti.
Per l’individuazione dell’area condominiale su cui allestire l’isola ecologica, si è tenuto conto di due criteri:
- che il luogo prescelto fosse facilmente accessibile dalla strada pubblica (al massimo 10 metri) per consentire un agevole ritiro dei rifiuti da parte degli addetti, e
- che fosse sufficientemente distante dalle abitazioni condominiali ma anche da quelle esterne (almeno 10 metri).
È stata, pertanto, scelta un’area di circa 60 mq con tali caratteristiche, ubicata a ridosso della pubblica strada (separata solo dal muro di cinta condominiale nel quale verrà aperto un varco) e in aderenza ad un manufatto adibito a deposito attrezzi (Figura 2 – Pianta dell’isola ecologica).
L’area sarà attrezzata con pavimentazione industriale in calcestruzzo armato, previa sottostante impermeabilizzazione, e sarà completamente chiusa, venendo perimetrata anche sui restanti lati.
Sarà dotata di una corsia centrale di larghezza adeguata (2 m) per consentire lo spostamento dei cassonetti durante le operazioni di svuotamento nell’autocompattatore sulla pubblica via e il conferimento dei rifiuti da parte dei condomini.
Su un lato di detta corsia saranno allocati i vari contenitori per i rifiuti, così come elencati nella Tabella 2, mentre sul lato opposto sarà posizionata, sotto una tettoia completamente tamponata perimetralmente, la compostiera.
Sulla tettoia potranno essere installati pannelli fotovoltaici che renderanno autonoma dal punto di vista energetico l’isola ecologica.
I due varchi contrapposti, quello interno e quello sulla pubblica via, ubicati alle estremità della corsia centrale, saranno dotati di cancelli scorrevoli motorizzati:
- il primo avrà apertura/chiusura temporizzata nella fascia oraria di conferimento,
- il secondo sulla pubblica via sarà comandato dall’esterno mediante pulsantiera a codice dagli operatori ecologici che effettuano la raccolta e devono accedere all’isola.
Per evitare che attraverso il varco esterno possano fuoriuscire liquidi, sarà realizzata una canaletta con soprastante griglia per intercettare le acque meteoriche che si produrranno dalla tettoia e dalla pavimentazione scoperta.
Il convogliamento verso la griglia sarà favorito da una leggera pendenza (1%).
Le superfici dell’isola ecologica, così come organizzata, saranno sempre libere da rifiuti (che saranno conferiti esclusivamente nei contenitori) e saranno oggetto di frequenti operazioni di lavaggio.
In tal modo le acque meteoriche e le acque di lavaggio potranno confluire attraverso la canaletta nella pubblica fogna.
L’area sarà perimetrata sui lati liberi con una fitta barriera di essenze arbustive ed arborate, che esplicheranno con efficacia un mascheramento alla vista e una adeguata schermatura olfattiva.
Nel merito dell’iter autorizzativo, per l’isola ecologica con relativa compostiera sarà inviata al Comune una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) ai sensi dell’art. 19 della L. n. 241 /1990.
Per la predisposizione della documentazione necessaria (regolamento di gestione dell’impianto di iniziativa di un Organismo collettivo, nomina di un gestore, comunicazioni varie per la contabilizzazione dei rifiuti recuperati) si farà riferimento al Decreto Ministeriale n. 266/2016 – “Regolamento recante i criteri operativi e le procedure autorizzative semplificate per il compostaggio di comunità”.
Napoli, 14 marzo 2021