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…E adesso lasciateci lavorare!

di Carlo Gimmelli

Fine anni ’80. Ero un giovane aspirante manager, erede di una antica stirpe di commercianti della nostra città, mio padre mi aveva attribuito (bontà sua) grandi capacità organizzative e prefigurava scenari di crescita tecnologica e logistica per la nostra attività. Con la crisi di inizio anni ’90, calo di fatturati e scenari foschi, accadeva sempre più spesso però che mi sentissi ripetere la frase sminuente “adesso però lasciaci lavorare, i tempi sono difficili, non è roba per te” che faceva collassare il mio ego acerbo ma impetuoso.

Perché questo squarcio su un periodo dei miei anni ruggenti?

Questo lontano flashback mi torna in mente osservando lo spettacolo avvilente cui la parva politica di oggi ci costringe ad assistere dopo l’annus horribilis appena archiviato.

Mario Draghi, il supertecnico (o tecnocrate?) che con i suoi superpoteri dovrà convincere per l’ennesima volta Mamma Europa a non assegnarci le ripetizioni a casa, sarà il quarto “non politico” che, salvo capriole della ultima ora, salirà a palazzo Chigi in ventotto anni. Praticamente uno ogni Legislatura.
In soldoni, dal 1993 il Capo del Paese senza crescita, ha periodicamente commissariato i Governi politici, più o meno democraticamente eletti per manifesta incapacità. Come a dire “Signori, adesso lasciateci lavorare, non è più tempo di giocare”.

Ma condurre la scalcagnata nave in porto sicuro con i venti contrari non dovrebbe essere compito della Politica sempre e comunque senza defilarsi opportunamente quando si tratta di affrontare i marosi in Tempesta?

Possibile che la “buona politica”, in questo strano paese, appartenga ai ricordi dei nostri vecchi?

In una Italia da più di venti anni a crescita zero, dopo aver sdoganato nani e ballerine assicurandogli visibilità, benefits e vitalizi, siamo ancora costretti a ricorrere al “demiurgo” che ci rimetta in carreggiata in attesa di tempi migliori.

Votare democraticamente, insomma è, da anni, solo un indispensabile appuntamento utile a distribuire qualche manciata di poltrone utili a rigenerare poteri e influenze.

Poi ci si limiterà alla normale amministrazione rinviando sine die le scelte impopolari, quelle che fanno perdere clienti/elettori finchè sia possibile e poi…?

Poi tra una finta rottura e un tutti contro tutti ci sarà sempre un padre nobile a tirarci fuori dalle sabbie mobili. E’ accaduto..e accadrà ancora…!

E i Politici Politicanti?

Per adesso si affannano a correre sotto le forti braccia di Papà Draghi, come sempre, per partecipare alla grande festa della pioggia miliardaria dell’Europa, Grillo compreso, poi si vedrà.

Perché come diceva Andreotti, l’ultimo vero e discusso politico del novecento, “meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.

Napoli, 10 febbraio 2021