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Energia: una buona notizia.
di Tina Pollice

Oggi, 17 aprile 2020, ancora alle prese col nemico Covid 19, dai fogli del Sole 24 Ore in un piccolo trafiletto, è riportata una bella notizia che rappresenta il faro, la luce per l’uscita dal tunnel e per il post Covid 19.
La centrale termoelettrica e di teleriscaldamento Lamarmora, che si trova a Brescia, non userà più il carbone come fonte di energia. Il grande impianto che riscalda le abitazioni dei bresciani userà il calore delle acciaierie Ori Martin ed Alfacciai e quello prodotto dall’inceneritore A2A, che come combustibile usa i rifiuti irriciclabili, che, altrimenti finirebbero in discarica.

Bisogna ricordare che l’Italia aveva previsto di rinunciare al carbone nelle centrali elettriche, seguendo le direttive Eu, a partire dal 2025. Un’anticipazione che sposa in pieno l’appello accorato delle Associazioni Ambientaliste che richiama alla necessità di mettere l’ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali al centro del dibattito politico nelle future scelte del nostro Paese, anche e soprattutto nell’ottica della promozione della sua ripresa. E’ lampante che al termine della crisi Coronavirus ci troveremo di fronte a due possibilità: la prima è quella di tornare indietro e continuare con gli errori fatti in passato, la seconda è quella di utilizzare questa crisi come un’opportunità per operare un vero cambiamento verso una società realmente eco-sostenibile. L’ambiente è sempre stato, nella storia dell’umanità, un elemento indispensabile al progresso dell’uomo, ma, siamo in un momento storico in cui ci rendiamo conto che dobbiamo pensare a un futuro sviluppando nuove modalità di interazione tra Uomo e Natura. Quest’opportunità deve essere colta nelle scelte strategiche con un rilancio della lotta ai cambiamenti climatici, nell’impegno al rispetto delle agende internazionali per la protezione dell’ambiente, nel lancio del “Decennio degli oceani per lo sviluppo sostenibile” e del decennio per il “Restauro ecologico”, promossi dalle Nazioni Unite. La quarantena obbligatoria di oltre un miliardo di persone ha ridotto in modo straordinario l’impronta dell’Uomo sul nostro pianeta. È rallentata o invertita la tendenza all’accrescimento di concentrazione di gas serra e di anidride carbonica nell’atmosfera, è crollata la concentrazione di polveri sottili, responsabili di moltissime malattie respiratorie; si sta espandendo l’areale di distribuzione di molte specie, le acque appaiono molto più trasparenti e depurate, e gli stock ittici beneficeranno sicuramente di una riduzione della pressione della pesca. E’ questa la prova che l’uomo può fare molto per cambiare il suo impatto sul Pianeta. Ed è anche la prova che le scelte future saranno premiate rapidamente in termini di qualità della vita e dell’ambiente se saranno orientate a principi di sostenibilità ambientale. Bisogna, ed occorre essere fiduciosi nella capacità di cambiare i paradigmi economici che hanno caratterizzato l’economia del XX secolo, coniugandoli al rispetto verso la Terra che ci ospita ed al rispetto che l’uomo deve a se stesso.

Napoli, 17 aprile 2020