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Ecco la Mamma di ieri e di oggi …. Auguri alle Mamme!
di Enzo Di Micco

E’ la festa della mamma, figura di primo piano all’interno delle famiglie perché oltre ad essere sempre presente nell’accudimento primario e fisico del figlio o dei figli ne influenza anche l’aspetto educativo e psicologico. Un lavoro difficile fare la mamma ed è basato sul solo istinto per la formazione del figlio già da nascituro.

Ma guarda caso – secondo alcuni studiosi – la mamma moderna dedica più attenzione ai figli e alla relativa educazione per un’ armoniosa crescita psicologica ed emotiva del bambino, rispetto alla mamma di una volta.

Insomma, la festa della mamma è una ricorrenza civile, celebrata in onore della figura della madre, della maternità e dell’influenza sociale delle madri. In questa occasione i bambini offrono regali alle loro madri come disegni o altri lavoretti che hanno realizzato a scuola.

Oggi, comunque, è un giorno speciale, è la festa della mamma.

Ed un augurio particolare va a due categorie di mamme: alle Signore che il proprio figlio non ce l’ hanno più e alle Signore che hanno un figlio/a adottivo/a. Alle prime vanno evidenziate le capacità che non hanno potuto esprimere; sempre con la mente vaga fra mille pensieri chiedendosi dove possa essere il figlio, in paradiso oppure no; sono prese sempre da tanti dubbi. Chissà quante volte nei momenti vuoti della giornata si accomodano sul divano pensando pure a voce alta: “Angelo mio dove stai? Sei o non sei in cielo? Stai in copagnia di brave anime? E ancora: Quante cose ho capito da quando non ci sei più; quanta forza ho trovato mediante il dolore, lottando per te e per i fratelli e sorelle.

Poi, ci sono le madri che adottano figli. E queste sono “super eroine”…perché hanno veramente la forza, la costanza di prendersi tanta responsabilità di fronte ad un figlio proveniente dal “nulla”, quel “nulla” visto come qualcosa di superiore all’infinito spazio perché è li che c’è il Regno di Dio, Dio che ha voluto che quella determinata donna diventasse madre senza assaporare il dolore di quando si sta per partorire, ma che ha assaporato il dolore peggiore, cioè della frustrazione, della solitudine, del non parlarne fra amici, conoscenti, vicini di casa, dopo i primi mesi di matrimonio, dopo 6 mesi, poi 8, poi 12 mesi, poi 24; 3 e 5, 6 anni fino a quando si è vista scintillare un raggio di luce nella mente tramutatosi in pensiero fisso e poi decisione nella scelta con il coniuge o compagno che sia. Ecco, queste mamme hanno aperto il cuore vivendo, e perché no?… sperimentando che esista un modo diverso di essere mamme e padri… Auguri, dunque, di vero cuore!!!!!!!

12 maggio 2019