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 Discariche nel Parco Nazionale del Vesuvio: ventuno associazioni firmano un esposto

Nelle scorse settimane una rete di associazioni ha intrapreso un’azione di monitoraggio del territorio vesuviano mettendo in luce le criticità ambientali dei comuni del Parco Nazionale del Vesuvio: da quest’impegno è nato un esposto inviato alle autorità competenti.

Settimane di lavoro per mappare le discariche: è il lavoro svolto dai volontari di una rete di associazioni che ha inviato un esposto, con tanto di foto georeferenziate, all’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, ai sindaci vesuviani e alle autorità competenti.

Quintali di rifiuti in ogni comune del Parco (con l’eccezione di Boscoreale, la cui porzione è piccolissima): spesso sono intere strade e vie vicinali ad essere oggetto dell’abbandono, come nel caso della Zabatta, tra San Giuseppe Vesuviano e Terzigno, e di Via Vesuvio ad Ercolano, ma anche zone limitrofe alle discariche storiche, come l’Amendola-Formisano, Cava Sari, Cava La Marca e la cosiddetta “Porcilaia” tra Torre del Greco e Trecase.

Un problema che interessa anche i sentieri ufficiali del Parco: sul sentiero n. 7, meglio conosciuto come “Profica Paliata”, a San Giuseppe Vesuviano, sul n. 8, “Trenino a Cremagliera”, tra San Sebastiano al Vesuvio ed Ercolano e soprattutto su quello dell’Olivella, il n. 10 di Sant’Anastasia, è stata riscontrata un’azione reiterata di scarico nella più totale disattenzione delle autorità.

Tra gli ambientalisti che hanno contribuito a mappare le discariche in area Parco ci sono Francesco Servino e Ciro Teodonno, che nelle vesti di giornalisti si occupano spesso delle criticità ambientali.

“Se i soldi ci sono vengano impiegati per la bonifica delle discariche” ha dichiarato Servino: “Nove milioni di euro destinati, a quanto pare, alla costruzione di “simboliche” Porte del Parco, info point e all’apertura di qualche sentiero sembrano essere un enorme spreco di denaro: il riferimento è al “Grande Progetto Vesuvio”, che quando fu annunciato, un anno fa, indicava come punto focale la bonifica di tutte le discariche in area Parco, una promessa che va mantenuta. La tutela della salute umana e dell’ambiente tornino ad essere centrali: il Parco tenga conto dei cittadini”.

In merito al “masterplan” presentato dal Parco, che prevede l’esborso di circa 9 milioni di euro per i sentieri e la fruizione del Vesuvio, anche i Verdi, con il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, hanno espresso le loro perplessità, parlando di “grandi promesse che lasciano già l’amaro in bocca e il timore che ingenti somme rischino di essere utilizzate per progetti meritevoli ma non di primaria importanza quando in gioco c’è la salute dei cittadini vesuviani” e invitando l’Ente Parco a istituire le consulte, per una maggiore cooperazione con associazioni, volontari e ambientalisti.

L’esposto, scaturito da un appello dell’Associazione Primaurora di Torre Del Greco, reca anche le firme delle associazioni Club Alpino Italiano (CAI), Let’s Do It Italy, Università Verde, M.T.B. Vesuvio, Mamme Vulcaniche, Salute Ambiente Vesuvio, Comitato Fuochi Marcianise, Noi Genitori di Tutti, Arcadia (Terzigno), Animal Amnesty Onlus, Falchi del Vesuvio, Rete Cittadini Volontari, Arcadia (Gricignano d’Aversa), Collettivo Volontari per il Vesuvio, Collettivo Città Visibile, Associazione Lello Volpe con i Bambini, Fondali Campani, Aucelluzzo.it Web Community, Comitato Cittadino Bellona Triflisco, Diocesi di Napoli “Parrocchia Sacro Cuore di Gesù”.

Napoli, 2 novembre 2018