dome 24 NOVEMBRE 2024 ore 16.04
Home Tecnologia, musica e altro “Pendulum” l’Ultima Mostra Fotografica alla Fondazione MAST

“Pendulum” l’Ultima Mostra Fotografica alla Fondazione MAST

di Mario Mormile

Una mostra fotografica di oltre 200 opere per raccontare il movimento vorticoso di merci e persone nella società contemporanea, questa è la nuova mostra promossa dalla Fondazione MAST attraverso il curatore Urs Stahel. La Fondazione che agisce in ambito internazionale e si muove tra i temi dell’arte, della teconologia e dell’innovazione in genere, si occupa di offrire al territorio attraverso anche il dialogo con le istituzioni, spunti, idee e lo sviluppo di nuove imprenditorialità soprattutto all’interno del settore giovanile.

Presentata in concomitanza con l’anniversario del V anno di apertura nel territorio bolognese, la mostra è l’occasione per avviare una riflessione sul rapporto dell’uomo con la tecnologia, che è uno dei punti centrali della Fondazione MAST. Ospitando oltre 60 autori da tutto il mondo propone foto ed installazioni provenienti da tutte le epoche e particolarmente centrati sul tema del lavoro, della meccanica e dell’industria. Tra i nomi troviamo artisti di primo livello come Robert Doisneau, Helen Levitt, David Goldblatt e Mario De Biasi, mescolati al talento di artisti più giovani, altro tema caro alla fondazione.

Il pendolo come metafora visiva e chiave di lettura del mondo moderno, in un moto perpetuo dove il loop tra produrre, trasportare e consumare si ripete all’infinito, dove le tecnologie hanno accellerato tutti i movimenti, e allo stesso tempo gli uomini non riescono a muoversi con la stessa facilità, immagine testimoniata da “Skaramaghas” di Richard Mosse, una delle foto fondamentali della mostra, lunga ben 7 metri, con decine di container che oltre a trasportare merci hanno ospitato dei migranti in attesa di essere trasferiti ad altro luogo.

Tra i sogetti in mostra anche tante metropolitane, bus, treni e mezzi di trasporto in generale, dove si confrontano coloro i quali attraversano la città in metro tra tablet e telefonini per ammazzare il tempo e chi deve attraversare svariati kilometri e fare fino a 8 ore di bus al giorno per andare a lavoro, segnati in volto dalla medesima infelicità.

La mostra resterà aperta fino a Gennaio dell’anno prossimo.

Bologna, 30 settembre 2018