mar 26 NOVEMBRE 2024 ore 23.18
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Il corretto stile di vita del Cristiano

di Manlio Maglio


In una Piazza San Pietro oltremodo gremita di fedeli, giunti da ogni dove, per ascoltare la parola del Papa in questa V domenica del T.O. si è udita, ber forte, la voce di Papa Francesco  proclamare quello che deve essere il corretto stile di vita del Cristiano che è chiamato a testimoniare la forza rinnovatrice del Vangelo, capace di dare un senso alla vita umana. Queste le parole del Papa:
Fratelli e sorelle, buongiorno! Nel Vangelo di questa domenica, che viene subito dopo le Beatitudini, Gesù dice ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra … Voi siete la luce del mondo» (Mt 5,13.14). Egli vuole dire: se sarete poveri in spirito, se sarete miti, se sarete puri di cuore, se sarete misericordiosi… voi sarete il sale della terra e la luce del mondo!
Francesco ha poi precisato che “la Legge ebraica prescriveva di mettere un po’ di sale sopra ogni offerta presentata a Dio, come segno di alleanza. La luce, poi, per Israele era il simbolo della rivelazione messianica che trionfa sulle tenebre del paganesimo. I cristiani, nuovo Israele, ricevono dunque una missione nei confronti di tutti gli uomini: con la fede e con la carità possono orientare, consacrare, rendere feconda l’umanità. Tutti noi battezzati siamo discepoli missionari e siamo chiamati a diventare nel mondo un vangelo vivente: con una vita santa daremo “sapore” ai diversi ambienti e li difenderemo dalla corruzione, come fa il sale; e porteremo la luce di Cristo con la testimonianza di una carità genuina. Il cristiano dovrebbe essere una persona luminosa, che porta luce, che sempre dà luce!
A questo punto, Bergoglio dà un grosso ammonimento ai fedeli : “Se il cristiano spegne questa luce, la sua vita non ha senso: è un cristiano di nome soltanto, che non porta la luce; la sua è una vita senza senso”. Parimenti, il cristiano che perde la capacità di vivere alla luce del vangelo e trasmettere la carità, diventa “insipido” come il sale che può essere gettato via.
Dopo la preghiera mariana, Il Papa ha ricordato che martedì 11 febbraio, memoria della Madonna di Lourdes ricorre la “Giornata mondiale del malato”. Questa è “E’ l’occasione propizia per mettere al centro della comunità le persone malate. Pregare per loro e con loro, stare loro vicini, condividere la loro sofferenza e aprire il loro cuore alla speranza”.
Papa Francesco ha poi volto il suo pensiero ai numerosi operatori sanitari che, a vario titolo, si prendono cura dei sofferenti, portando aiuto e conforto: “Penso anche a tutti gli operatori sanitari: che lavoro prezioso fanno! Grazie tante per il vostro lavoro prezioso. Essi incontrano ogni giorno nei malati non solo dei corpi segnati dalla fragilità, ma delle persone, alle quali offrire attenzione e risposte adeguate. La dignità della persona non si riduce mai alle sue facoltà o capacità, e non viene meno quando la persona stessa è debole, invalida e bisognosa di aiuto. Penso anche alle famiglie, dove è normale prendersi cura di chi è malato; ma a volte le situazioni possono essere più pesanti… Io dico loro: non abbiate paura della fragilità! Non abbiate paura della fragilità! Aiutatevi gli uni gli altri con amore, e sentirete la presenza consolante di Dio. Ed ha aggiunto: “L’atteggiamento generoso e cristiano verso i malati è sale della terra e luce del mondo”.
Bergoglio ha quindi rivolto un breve ma molto significativo messaggio a quanti stanno soffrendo forti disagi per le grandi calamità naturali che si sono verificate in vari Paesi del mondo: “Prego per quanti stanno soffrendo danni e disagi a causa delle calamità naturali. La natura ci sfida La natura ci sfida ad essere solidali e attenti alla custodia del creato, anche per prevenire, per quanto possibile, le conseguenze più gravi”.

Con un caloroso saluto agli atleti che, a Sochi (Russia), si stanno impegnando nelle olimpiadi invernali: “Auspico una vera festa dello sport e dell’amicizia”, il Santo Padre ha concluso l’incontro domenicale con i fedeli.

10/02/2014