Teatro Augusteo “Benvenuti in casa Esposito”
Invito alla riflessione dal bravo Paolo Caiazzo in “Benvenuti in casa Esposito” in scena all’Augusteo
di Domenico De Gregorio
Moderna, dal ritmo serrato, la commedia in due atti liberamente tratta dal best seller di Pino Imperatore “Benvenuti in casa Esposito”, in scena al teatro Augusteo di Napoli, è il fortunato risultato di una nuova forma di teatro che riesce con maestria a fondere tra loro diversi strumenti di comunicazione. La scenografia essenziale che ripropone gli ambienti domestici della famiglia Esposito, unita e solidale nel deridere Tonino Esposito, antitesi del camorrista napoletano, cambia velocemente grazie a luci e proiezioni cinematografiche che raccontano, attraverso le immagini, le missioni malamitose, puntualmente fallite, del protagonista, tra i vicoli e le strade di una città che sembra non volersi ribellare ad una storia antica di sottomissione e sfiducia nelle istituzioni. Anticipati da proiezioni di frasi capitolo, i quadri scenici sono costruiti come piccoli atti unici che seppur legati da un unico filo conduttore che è la storia portante della commedia, raccontano vizi e virtù del popolo napoletano capace di affrontare con leggerezza, da non confondere frivolezza e superficialità, i problemi che quotidianamente si presentano in ogni casa. Le difficoltà di vedere e percepire le brutture e le conseguenze drammatiche di atti illeciti, per ignoranza e assuefazione generazionale, diventano visibili grazie alla sensibilità della figlia di Tonino, (Federica Altamura), liceale in gamba che conduce i suoi cari familiari a vedere con gli occhi dell’anima la giusta strada da intraprendere per voltare definitivamente pagina, liberandosi del peso di un passato infelice che non deve più tornare. Grazie ad un abile gioco di luci che svela la profondità del palco, il regista, lo stesso Paolo Caiazzo, che in scena veste i panni del protagonista Tonino Esposito, crea spazi dove proiettare le visioni oniriche dell’imbranato camorrista in carriera. La commedia supportata da un cast di eccezione composto da Paolo Caiazzo, Loredana Simioli, Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Mimmo Esposito, Maria Rosaria Virgili, Gennaro Silvestro e Federica Altamura, scorre veloce, i tempi teatrali lasciamo spazio ai tempi televisivi dove la parola d’ordine è velocità e dinamicità. Le battute ad incastro perfetto, i dialoghi ed i colpi di scena, si susseguono senza sosta portando lo spettatore verso il lieto finale. Paolo Caiazzo, da prova di essere capace di interpretare anche ruoli più strutturati, dove la facile battuta è supportata da un significato più profondo. Loredana Simioli brava a dare al suo personaggio quella forte caratterizzazione di donna popolana, semplice ma al tempo stesso concreta e lucida capace al momento opportuno di prendere la giusta decisione. Maria Rosaria Virgili, irriconoscibile nel ruolo di mamma di Tonino Esposito, con l’ausilio della sua forte presenza scenica, frutto di una lunga carriera artistica che l’ha portata ad interpretare diversi ruoli dal comico al drammatico, riesce magistralmente a dare profondità e spessore al suo personaggio, evidenziando con la sua recitazione chiara ed appassionata, le mille sfumature di una donna, mamma e nonna della camorra. Grande il cammeo di Giacomo Rizzo che da la voce all’iguana di casa Esposito, rinchiusa in una gabbia di vetro. Mimmo Esposito, anima del purgatorio è perfetto nel suo ruolo di voce della coscienza, così come Nunzia Schiano, Salvatore Misticone, Gennaro Silvestro e Federica Altamura che condiscono la commedia con esilaranti scontri che rispolverano la grande tradizione comica del teatro napoletano.
09/02/2014