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L’Ue Interviene Contro I Rifiuti Marini.

di Stefania Di Martino

È stato stimato che nell’UE il 70% dei rifiuti marini è costituito principalmente da prodotti di plastica monouso, compresi gli attrezzi da pesca.

Per opporsi all’ormai costante incremento dell’inquinamento dei mari e degli oceani, la Commissione europea ha proposto nuove norme che definiscono gli obblighi e i divieti che sia i consumatori sia i produttori dovranno rispettare.

Sarà assolutamente vietano la produzione e la commercializzazione dei prodotti di plastica (ad es. bastoncini cotonati, posate, cannucce, piatti, stecche per palloncini e miscelatori per bevande) costituiti da materiali non ecologici per poter tutelare i cittadini e l’ambiente.

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I produttori giocheranno un ruolo fondamentale poiché dovranno contribuire a sostenere i costi di gestione e bonifica dei rifiuti (ad es. per quanto riguarda gli attrezzi da pesca dismessi, i produttori dovranno provvedere ai costi della raccolta, del trasporto e del trattamento), dovranno fare fronte anche i costi legati alla sensibilizzazione dei singoli cittadini, che dovranno essere spinti verso scelte sempre più ecosostenibili, e dovranno etichettatura i prodotti (ad es. assorbenti igienici, salviette umidificate e palloncini) indicandone in modo dettagliato, esaustivo e semplice, le modalità di smaltimento e l’impatto negativo che avranno sull’ambiente.

L’obiettivo sarà quello di raccogliere, entro il 2025, il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande attraverso, ad esempio, sistemi di cauzione-deposito.

La Comunità europea ha stimato che entro il 2030 si potrà evitare l’emissione di circa 3,4 milioni di tonnellate di anidride.

Napoli, 24 luglio 2018