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Premio Strega 2018. “La ragazza con la Leica”
di Maria Teresa Luongo

 La ragazza con la Leica è il libro vincitore del premio Strega di quest’anno. Scritto da Helena Janeczek, scrittrice italiana nata in Germania da una famiglia di ebrei originari della Polonia, il romanzo racconta la vita di Gerda Taro, la prima fotoreporter donna morta, a soli 27 anni, sul campo di guerra.

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La sua storia nasce inizialmente dai pensieri nostalgici di uno dei suoi amici nonché uno dei tanti pretendenti, il medico Willy Chardack.

Egli evoca una giovane donna piena di vita e sicura di sé, coraggiosa e con la voglia di partecipare attivamente alle azioni che rispettavano i suoi ideali. Senza addentrarci nella storia di questa giovane eroina che, indipendentemente dalle convinzioni e orientamenti politici di ognuno, non può che suscitare ammirazione e fonte di ispirazione, il romanzo assume tuttavia per molti aspetti e in vari momenti, la struttura di un vero e proprio saggio storico, che talvolta risulta essere difficile da decifrare per chi non possiede un’adeguata conoscenza di quel periodo storico.

Si viene catapultati negli esordi di Gerda, che viveva a Parigi con l’amica Ruth in uno squallido appartamento. Attorno a lei prendono forma altri personaggi, che tuttavia non riescono ad emergere e restano nell’ombra, salotti alto borghesi dove si parlava di cinema e letteratura, ma dove in ogni caso il grande protagonista era il comunismo.

Il libro è una testimonianza significativa per coloro che desiderino approfondire la conoscenza del periodo antecedente alla seconda guerra mondiale e della guerra civile spagnola; si trova difficile tuttavia scindere Gerda da tutto questo e il risultato è un difficile approccio all’intera storia e, cosa apparentemente impossibile, una poca complicità con la protagonista, che risulta essere troppo distante. Il romanzo non convince e quel che resta è solo il desiderio di capire se, oltre al comunismo, in Gerda Taro c’era di più.

Napoli, 16 luglio 2018