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Nisida

di Pio Gargano

 

“Nesida”, dal greco la piccola isola:

Oggi, Nisida è un isola che fa parte dei Campi Flegrei ed è di origine vulcanica. Infatti, tecnicamente, corrisponde a ciò che vien chiamato maar, ovvero un cratere parzialmente riempito dalle acque.

La sua eruzione è datata su circa 6 500 anni fa, rientrando così in quello che i vulcanologi definiscono Terzo Periodo Flegreo.

Con un diametro di circa 0,5 km e un’altezza massima di 109 m, ha una forma quasi del tutto circolare tranne che per una porzione verso sud-ovest dove si apre l’insenatura di Porto Paone, una volta, l’antica caldera del vulcano.

Nesida, sponda naturale che delimita due golfi, è una sorta di “isola che non c’è”. Una Neverland del Sud, tutta nostra, scenario di panorami indimenticabili, meta invalicabile di un turismo curioso, un tempo era tutta circondata dal mare:

Il suo status di isola, un tempo indiscutibile, viene oggi in parte contestato poichè dal 1936 è collegata alla terraferma da un lungo pontile carrozzabile.

Collegata così alla terraferma da una lunga gittata di cemento che l’ha ancorata alla base di Posillipo, sotto quella discesa tormentata che porta il nome di Coroglio e che conduce fin su, al bellissimo parco Virgiliano e alla vista suggestiva di Trentaremi.

Il cantautore partenopeo Edoardo Bennato dedicò a Nisida una famosa canzone che faceva “gioco” proprio sul suo status di “isola – non isola” e per denunciarne la sua mancata vocazione turistica:

“Venite tutti a Nisida / Nisida… / … Nisida è un’isola / e nessuno lo sa”

Ed è qui, inoltre, ad ovest della metropoli partenopea, a Nesis, che ha anche sede l’IPM, ovvero l’Istituto Penale Minorile che accoglie una cinquantina di ragazzi che vengono seguirti, rieducati e reinseriti poi nuovamente nella società civile.

Napoli, 7 luglio 2018