Napoli Teatro Augusteo Claudia Cardinale ed Ottavia Fusco in “La Strana Coppia”
Claudia Cardinale ed Ottavia Fusco Gioco a Poker Rischioso in La Strana Coppia.
di Domenico De Gregorio
Ardua impresa portare a teatro il testo di Neil Simon “La Strana coppia” non per altro per i ruoli dei protagonisti che nella trasposizione teatrale diventano due donne amiche con in comune la passione del poker e l’essere state abbandonate, o meglio scaricate, dai loro rispettivi mariti.
Il ritorno in scena, dopo dieci anni di Claudia Cardinale sicuramente ha contribuito ad alimentare aspettative molto alte per questo spettacolo, che dalla prima scena si presenta come ben confezionato. Ma non bastano le belle scenografiche, che riproducono l’appartamento in disordine di Olivia, interpretata da Ottavia Fusco, e la regia di Antonio Mastellone, a garantire il successo della piece.
Fin dalle prime battute si avverte una complessità di comprensione del gioco narrativo, vivace è la recitazione delle amiche che al tavolo giocano a poker aspettando Fiorenza, il mito Claudia Cardinale, ma non è altrettanto veloce il ritmo della storia che subito appare lento, con tempi teatrali che non riescono a supportare la portata comica, sagace e raffinate delle battute, un po’ datate, che passano quasi in osservato, senza sortire l’effetto esplosivo che avevano nel film interpretato da Jack Lemon e Walter Matthau.
La lentezza dell’avvio, quasi a voler caricare di tensione ed aspettative l’ingresso in scena di Claudia Cardinale, finisce per annoiare, ponendo lo spettatore già in una posizione di stupore o meglio di torpore che purtroppo non riuscirà più ad abbandonare. Forse il maggior spazio dato proprio agli attori coprotagonisti, le amiche di gioco, ed i due vicini di casa spagnoli, uomini in cerca di avventure femminili, ma animati da una personalità ambigua, che non si capisce fino in fondo quale sia il gioco, doveva servire a dare brio alla storia che invece si dipana senza colpi di scena.
Le insofferenze del vivere insieme, la dicotomia tra l’ordine maniacale di Fiorenza vittima essa stessa del suo modo di essere, e il disordine di Olivia, inaffidabile e stanca della sua scialba vita, avrebbe dovuto essere meglio evidenziata, proprio per esaltare il gioco delle parti. Lo spettacolo va avanti senza mordente, Ottavia Fusco, attrice dal passato interessante, da tutto al suo personaggio, vena comica originale ed al tempo stesso melanconica. Claudia Cardinale riesce a reggere il faccia a faccia con la sua antagonista, rivale in amore, forse solo nell’immaginario collettivo, anche se avrebbe potuto regalare al suo personaggio una maggiore vitalità decisamente utile a ravvivare la messa in scena. Qualche problema audio tecnico, e qualche battuta dimenticata impediscono di dire buona la prima, ma si sa, spesso in teatro i lavori migliorano prendendo vita.
Napoli, 8 aprile 2018