Riprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne: sono armi potentissime.
Riprendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne: sono armi potentissime.
di Martina Tafuro
Il premio Nobel per la pace Malala Yousafzai, ieri mattina, ha lasciato il Pakistan ed è tornata in Gran Bretagna, al termine del primo viaggio nel suo Paese natale dal 2012, anno in cui fu quasi uccisa dai talebani.
È durata quattro giorni la visita in quello che lei stessa ha definito “il posto più bello della terra”. Malala era arrivata in Pakistan la scorsa settimana, qui è stata ricevuta dal primo ministro Abbasi, a ciò è seguito un ricevimento tutto per lei e un incontro con parenti e amici.
Originaria di Mingora nella Valle dello Swat, dove quando aveva 14 anni fu attaccata da un commando dei taleban che la ferirono sfigurandole il viso quale punizione per la sua attività di blogger in difesa dell’istruzione delle bambine, lotta che continua tutt’ora attraverso la pagina in lingua urdu della Bbc.
Nel 2012 fu ferita da un colpo di arma da fuoco alla testa, proprio mentre viaggiava in autobus da scuola al suo villaggio nella valle dello Swat. Fu poi trasportata nella città inglese di Birmingham per essere curata e vi è rimasta con la famiglia, proseguendo gli studi e la sua campagna a livello mondiale per la scolarizzazione delle bambine.
Nel 2014, a 17 anni, le è stato attribuito il premio Nobel per la Pace.
Mentre nel 2017, all’età di venti anni, ha ottenuto un posto all’università di Oxford.
Napoli, 3 aprile 2018