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Scoperto In Sicilia Il Vino Piu’ Antico Del Mondo

di Raffaele Russo

 Il vino italiano più antico del mondo è siciliano e ha 6.000 anni. In una grotta situata vicino Agrigento un gruppo di archeologi ha riportato alla luce una giara per vino che risale all’Età del Rame.

 La scoperta è stata fatta da un team internazionale di studiosi, coordinati dall’archeologo Davide Tanasi dell’Università della Florida Meridionale. La ricerca ha coinvolto anche l’Università di Catania, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e i tecnici della Soprintendenza ai Beni Culturali di Agrigento.

 La straordinaria scoperta è stata annunciata sulle pagine della rivista “Microchemical Journal” e porta gli studiosi a riconsiderare tutte le ipotesi fatte sino ad ora su questo tema. A quanto pare infatti la produzione di vino nel nostro paese non sarebbe iniziata durante l’Età del Bronzo, come si era sempre ipotizzato, bensì 2mila anni prima.

La conferma arriva dall’analisi dei residui chimici raccolti sulla giara, risalente al IV millennio prima di Cristo. Il vaso si trovava in una profonda grotta nel Monte Kronio, dove per millenni ha custodito l’antico segreto. Dopo il ritrovamento il manufatto è stato sottoposto ad alcune analisi che hanno consentito di effettuare la scoperta. La terracotta infatti è riuscita a conservare le tracce di acido tartarico e sale di sodio, sostanze contenute solitamente negli acini d’uva e prodotte nel corso del processo di vinificazione.

 A rendere lo studio ancora più straordinario c’è il fatto che raramente gli esperti sono riusciti ad estrarre dai reperti la composizione esatta delle sostanze, poiché spesso il vasellame ritrovato non è intatto. Nel frattempo le ricerche non si fermano qui e gli studiosi hanno già annunciato che svolgeranno nuove analisi approfondite sulla giara trovata vicino Agrigento. Dopo il successo iniziale il nuovo obiettivo è molto ambizioso: scoprire se il vino era bianco oppure rosso. Considerando le buone condizioni in cui la giara è stata ritrovata è possibile che riescano anche in questa impresa.

Napoli, 20 febbraio 2018