Al Teatro Augusteo Napoli, Lello Arena e Giorgia Trasselli protagonisti “Parenti Serpenti” per la regia di Luciano Melchionna.
Lello Arena e Giorgia Trasselli protagonisti “Parenti Serpenti” per la regia di Luciano Melchionna
di Domenico De Gregorio
Al teatro Augusteo di Napoli è ancora Natale. Ieri il debutto in scena di Lello Arena nell’opera “Parenti Serpenti” per la regia di Luciano Melchionna.
La trasposizione teatrale del fortunato film di Mario Monicelli è riuscita alla grande. La trama, rispettata alla perfezione, non presenta sorprese per lo spettatore. Ciò che rende la commedia godibile e dinamica è la messa in scena del regista, che, abilmente, riesce a creare una cornice per la narrazione completamente originale ed unica, evitando il confronto che immancabilmente la memoria crea nei collegamenti e richiami con la versione cinematografica.
La scenografia non poteva non rappresentare l’ambiente famigliare entro il quale si dipana la storia, triste ed amara, di una famiglia come tante, alle prese la notte di natale, con un grande dilemma: chi dei quattro figli dell’anziana coppia di genitori Saverio e Trieste, dovrà accoglierli nella propria casa.
Ed è proprio la scenografia, un’originale struttura girevole che evoca i presepi napoletani rinchiusi sotto preziose campane di vetro, ad essere anch’essa protagonista. Se da un lato questo ambiente domestico, impreziosito dalle luci colorate che completano l’atmosfera natalizia, rappresenta il focolare domestico, la famiglia, dall’altro è il simbolo dell’inferno di dantesca memoria, dove i peccati del genere umano avranno libero sfogo.
Lello Arena, nonno Saverio un po’ smemorato, è perfetto in questo ruolo ed abile a coniugare la sua innata e storica comicità con la vena amara e drammatica del suo personaggio.
Brava Giorgia Trasselli, nel ruolo della moglie Teresa, tiene la scena con la sua recitazione puntuale e perfetta permettendo a tutti gli attori di non sbagliare nessun tempo teatrale, incastrando alla perfezione ogni battuta, sia comica che drammatica.
Nessun cambio di scena tra il primo ed il secondo atto, solo un cambio di angolazione con il quale il regista vuole mostrare l’altro lato, o aspetto, dei devoti figli che pian piano si libereranno delle loro maschere per mostrare tutti i problemi occulti di una famiglia solo apparentemente perfetta e sana. L’opera teatrale non smette un attimo di coinvolgere lo spettatore, sul quale, il testo ed il recitato hanno, sino alle ultime battute, un grande impatto emotivo.
A completare il cast Andrea de Goyzueta (Alessandro), Raffaele Ausiello (Michele), Carla Ferraro (Gina), Autilia Ranieri (Milena), Annarita Vitolo (Lina) e Fabrizio Vona (Alfredo).
Napoli, 13 gennaio 2018