gio 21 NOVEMBRE 2024 ore 23.15
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ROMA – JUVENTUS 1-0
di Paolo Morelli

C’era molta attesa nella Capitale per questo incontro di Coppa Italia. In ballo, oltre al passaggio del turno, la Roma voleva dimostrare di non essere inferiore alla capolista del campionato, mentre la Juve era alla caccia del triplete per rimarcare la sua brillante stagione. E’ pur vero che la Roma si è presentata con la formazione migliore, mentre la Juve ha dato spazio a qualche giocatore che finora ha visto molta panchina (Storari, Isla, Marchisio, Quagliarella, Peluso e Giovinco). Però era palpabile il desiderio delle due contendenti di volere assolutamente passare il turno. Scarse le occasioni da rete, ma match veloce e combattuto in cui la Roma si è lasciata preferire per alcune velocissime giocate che hanno messo in imbarazzo la retroguardia della Juventus. Nel primo tempo Giovinco è stato fermato ai 20 metri da Benatia che è stato ammonito. Gli ospiti hanno chiesto l’espulsione, ma le immagini hanno chiarito che la palla non era in possesso dello juventino che, nel tentativo di difenderla, si era anche girato spalle alla porta. Quindi nessuna mancata chiara occasione da rete e bravo l’arbitro Tagliavento nella corretta interpretazione del regolamento. Nella ripresa non si è presentato l’infortunato Chiellini e la partita è sempre proseguita sullo stesso binario del primo tempo. Altro episodio contestato dagli ospiti è stato l’annullamento della rete messa a segno da Peluso con un colpo di testa a pochi passi dalla porta. Ancora le immagini televisive danno ragione al guardalinee (bravissimo) che ha alzato la bandierina molto prima dell’intervento dello juventino per segnalare cha la palla era uscita dalla linea di fondo campo. A 10 minuti dalla fine l’episodio che ha deciso il match. Pjanic, il play che mancava fino a quel momento, è subentrato alla mezz’ora della ripresa al posto di Florenzi. Al 79’ è ripartito velocemente da centro campo e con il contagiri ha servito l’olandese Strootman che ha crossato dal fondo per l’accorrente Gervinho che ha bruciato sul tempo Bonucci ed ha insaccato da pochi passi battendo Storari con uno spettacolare e violento colpo di tacco (quasi kung-fu, visto come ha alzato la gamba). La vendetta sportiva del 5 gennaio scorso si è consumata. La partita è finita tra il tripudio dei giocatori e sostenitori giallorossi mentre gli juventini hanno abbandonato mestamente il campo uscendo per la seconda volta da un torneo a cui hanno partecipato. La verità è che la Juve, durante tutto l’arco dell’incontro, mai è stata veramente pericolosa. Negli spogliatoi l’allenatore della Roma Garcia ha rivendicato la mossa di far entrare Pjanic nella ripresa, dopo il previsto duro confronto del primo tempo, per dare sfogo alle veloci ripartenze della Roma, una delle quali ha prodotto la rete del successo. Rammarico invece di Conte, allenatore della Juventus, che, pur dichiarando che non voleva parlare dell’arbitraggio, ha sostenuto che nel primo tempo il romanista Benatia meritava l’espulsione per fallo da ultimo uomo, mentre, nel contempo, la rete dello juventino Peluso era regolare perché la palla crossata da Isla non era uscita dal campo di …… almeno un metro. Purtroppo per lui le immagini televisive lo hanno clamorosamente smentito ed impreziosito invece la prestazione dell’arbitro Tagliavento e dei suoi collaboratori che, in un difficile match, hanno sfiorato la perfezione. Lo stesso Conte ha poi ironizzato sul presunto “aiutino” ricevuto dalla Roma, sostenendo che, a parti invertite, sarebbe scoppiato il finimondo. Ciò a testimonianza che, quando si subisce un torto o presunto torto, anche le grandi squadre si lamentano. Ricorderete tutti cosa avvenne al termine di Juventus-Genoa dello scorso campionato all’arbitro Guida, che pure aveva giudicato correttamente un’azione di fallo di mano (involontario) in cui la Juve aveva chiesto la concessione del calcio di rigore, a partita oramai conclusa. La Roma vista all’Olimpico è parsa tonica e brillante, ben amalgamata ed impreziosita dalla presenza e dal ritorno del capitano Totti. Il Napoli è avvertito: bisognerà sudare sette camice per competere per il posto diretto in champions league.

Roma, 21 gennaio 2014

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