Lontano dal Maradona. Giovanni Della Pietra. Nola
Lontano dal Maradona
di Giovanni Della Pietra
In una 15^ giornata di Serie A complicata per le squadre di testa, i Campioni d’Italia in carica sono attesi da una trasferta assai insidiosa: al Bluenergy Stadium, è Udinese-Napoli. La gara termina con il risultato di 1-0, grazie alla prodezza decisiva di Ekkelenkamp.
Highlights
Per le emozioni nella prima frazione di gioco, l’invito è a cercare altrove. La prima vera occasione coincide con la rete del vantaggio di Davis al 51’, poi annullata: l’attaccante inglese ribatte in rete una respinta maldestra di Milinković-Savić. Si riscatta il portiere serbo con una parata importante sul tiro ravvicinato di Pietrowski. Zaniolo ha una doppia occasione per portare avanti i bianconeri: prima tenta un tiro di punta per sorprendere la retroguardia partenopea, senza però centrare la porta; poi trova la rete del vantaggio, resa vana dal fallo precedente di Karlström su Lobotka. Al terzo tentativo, l’Udinese riesce a passare avanti con la conclusione dal limite dell’area di Ekkelenkamp, che si spegne nell’angolino alto della porta difesa da Milinković-Savić. L’unica occasione degna di nota dei partenopei è innescata dall’uscita sbagliata di Solet, che libera Lucca: l’attaccante azzurro cerca Højlund, il quale sciupa da posizione più che favorevole.
Il punto Della Pietra
Il racconto del Bluenergy Stadium è una storia completamente diversa da quella narrata nel percorso di avvicinamento: il Napoli non riesce più a
vincere lontano dal Maradona ed è ferito dalla sconfitta di Lisbona in UCL. Nella conferenza della vigilia, mister Runjaić aveva sottolineato come, contro squadre forti, l’importante fosse non perdere, lasciando intuire un atteggiamento accorto.
A ciò si aggiunge l’inaspettato pari del lunch match tra Sassuolo e Milan, con quest’ultimo che condivideva il primato con i partenopei. Il campo però ha una lingua tutta sua e decide di raccontare un finale completamente diverso.
Andiamo per gradi: mister Runjaić schiera la sua Udinese con un 3-5-2 con Bertola adattato sull’esterno – a causa delle contemporanee assenze di Kamara e Zemura – sfruttando quindi la fisicità dell’intera rosa. Il Napoli continua nel suo percorso con il 3-4-2-1 dovendo far fronte ai numerosi infortuni che hanno attanagliato la squadra di Antonio Conte.
Sembrano però recuperati, almeno per la panchina, Lobotka e Gutierrez.
La prima frazione di gioco è quanto di meno avvincente ed entusiasmante possa offrire la nostra Serie A: dopo il primo brivido di una potenziale occasione partenopea innescata da Spinazzola, si assiste ad un generale assopimento della gara accompagnato da graduale abbassamento palpebrale. Da un punto di vista più tecnico, l’Udinese riesce ad inibire, con un blocco basso, le manovre di un Napoli che costruisce poco, pur senza disdegnare qualche ripartenza. Data la stazza dei calciatori friulani, gli azzurri non riescono a sfruttare nemmeno i calci piazzati o l’attacco del secondo palo, tipico della squadra azzurra.
La musica cambia nella seconda frazione di gioco, i bianconeri del Friuli sfruttano la tecnica di Zaniolo per costruire l’azione in contropiede e la fisicità di Davis per conquistare seconde palle in transizione. La squadra di Runjaić si trova nella paradossale situazione di siglare per tre volte l’1-0 in una frazione dominata: prima la rete di Davis annullata per offside, poi l’urlo di gioia per Zaniolo strozzato dal fallo di Karlström e infine, la prodezza di Ekkelenkamp è la volta buona per stappare il match. La gestione semplice e ordinata dell’Udinese mette in evidenza la stanchezza fisica dei contiani, con scarse alternative sia in termini di uomini che di idee di gioco.
L’Udinese si rifiuta di fare da sparring partner e, con questa vittoria, si porta nella parte sinistra della classifica: l’idea di un campionato lontano dalla zona calda è sempre più reale, magari sognando traguardi più ambiziosi.
Il Napoli, invece, lontano dal DAM perde ogni tipo di forza: 4 sconfitte in Serie A, 7 stagionali, tutte in trasferta. È necessario invertire questo trend perché la prossima gara è allo Zini di Cremona con l’intermezzo arabo della Supercoppa.
Pagelle
Milinković-Savić 5: La sua presenza tra i papabili vincitori del MVP della gara era un’offesa a chi sulla gara ci ha messo una reale impronta. Mette sì a referto una bellissima parata su Pietrowski, ma subisce tre volte l’1-0 con responsabilità variabili. Sul primo vantaggio, poi annullato per offside, respinge un tiro lemme di Bertola sui piedi di Davis. Sul secondo tentativo di Zaniolo, il tiro è potente ma non angolato: passa accanto alla figura. Sul gol di Ekkelenkamp può poco. Hey, però sa tirare i rigori…

Ekkelenkamp 7.5: Nel metaverso raccontato a DAZN, vorrebbe giocare sempre contro il Napoli: in quel caso, il record di Palloni d’Oro di Messi sarebbe in pericolo. Al Maradona, trova un gol contro le leggi della fisica, ad Udine dipinge un arcobaleno che si spegne sotto l’incrocio dei pali.
Zaniolo 7.5: Sul titolo di ‘mio’ MVP non ci sono dubbi: combatte, guida la pressione, cuce il gioco, prende fiducia e mostra giocate di alto livello. Aveva trovato anche il gol, ma il VAR annulla per un fallo precedente. Ad Udine sembra aver trovato la sua dimensione sportiva: bentornato!
Solet 7: Presenza fisica e intelligenza tattica: non ha paura di uscire su Neres ed è spesso lo sbocco della manovra friulana. Calciatore di alto livello, destinato a qualcosa di grande!
Arbitro
Sozza 6: Se si considera la struttura e il modo di giocare delle due squadre, il metro arbitrale scelto è rischioso, ma coerente. Molti contatti non vengono nemmeno sanzionati, eppure si arriva a 25 falli fischiati. Soglia del cartellino molto alta, forse rivedibile. L’unico ammonito è di fatto Zaniolo, che comunque era stato graziato in precedenza per un fallo su Spinazzola.
Capitolo reti annullate: sul gol di Davis, l’attaccante parte avanti sulla conclusione di Bertola. In occasione della rete di Zaniolo, la visuale del contatto Lobotka-Karlström gli è ostruita sia dal corpo del centrocampista slovacco sia da Pietrowski che si interpone nell’azione. Il VAR sistema la situazione.
Nola, 15 dicembre 2025




