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Volevo una casetta in Finlandia.

di Giulia Di Nola

E’ nota a tutti la pregevolezza del baccalà finlandese.

Pare che anche la qualità della vita, soprattutto quella degli anziani, in Finlandia, sia da primato per il forte sostegno sociale da parte di un governo moralmente sano e irreprensibile.

Io credevo che quel primato fosse o spettasse al Bel Paese e invece, quest’ultimo, è al 47esimo posto della classifica della felicità.

Si vede che non è così, perché risulta da alcune statistiche fondate che i paesi dell’Europa del Nord, sono i più felici, mentre l’Italia, l’Africa sahariana, con Yemen e Siria, son quelli dove si vive peggio su un campione di 156 nazioni, preso a modello.

Un giusto equilibrio tra benessere e capitale sociale, la fiducia negli atti governativi, le ridottissime disparità di classe, la libertà e la speranza nella vita, spiegano, infatti, tali risultati.

Addirittura negli Emirati Arabi hanno creato, in ambito politico, la figura d’un ministro della Felicità col compito di misurare i livelli di felicità del popolo e di capire, intervenendo proficuamente, eventuali sue insoddisfazioni.

A quanto pare, lo stato di benessere d’un Paese e viceversa, dipende molto dalla rettitudine morale della classe politica; insomma da quanto i governatori abbiano a cuore la felicità sociale.

Ammesso che di deontologia e di “coscienza etica” ne abbiano una, bisognerebbe chiederlo a loro, ai nostri rappresentanti parlamentari dato che, poi, di furbizia e parlantina ne hanno, invece, a iosa.

Napoli, 27 dicembre 2017